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Diciannove minuti 2015-05-09 19:47:05 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    09 Mag, 2015
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PRONTI O NO...IO ARRIVO.

La Sterling HIgh è una scuola come tante: croce e delizia degli studenti, palconscenico per i più sportivi, fighetti, benestanti e promettenti ragazzi, gabbia per i meno appariscenti, introversi, sfigati, giovani emarginati della società.

Peter ha diciasette anni, da sempre vittima del bullismo, dal primo giorno di scuola, dal primo piede messo sul bus che lo avrebbe portato in quella realtà così diversa da lui, così lontana dalla sua personalità, dal suo modo di essere, dal suo rapportarsi col mondo esterno.

Peter è un ragazzo gracilino, non è atletico per niente, è miope peggio di una talpa, è delicato, non si interessa alle ragazze, teme di essere gay per questo, è interessato ai videogiochi e ai computer... questo si che sono la sua passione! Davanti a un pc è tutta un'altra persona, è capace di qualsiasi cosa, crea videogiochi che forse un domani gli frutteranno un pacco di soldi, crea una realtà diversa, distorta, malata, falsa, sanguinaria: una realtà in cui gli sfigati finalmente vincono e si prendono tutte le rivincite di tutti i soprusi di cui sono stati vittime da sempre.

Il problema sorge solo quando la finzione viene trasposta nella realtà, quando una mattina di un normalissimo giorno di scuola, un ragazzo qualunque entra nella propria scuola armato finoa i denti e compie una strage, una vendetta, una vittoria che si traduce in sconfitta totale.

Questa è la storia narrata in maniera a dir poco impeccabile dalla Picoult, un libro lungo, corposo, che tiene il lettore sempre sulle spine, sempre in attesa del finale, un finale che sembra totalmente certo, evidente, ovvio, quasi banale, ma che alla fine sorprende... come sorprende a fine libro fermarsi a pensare a come abbiamo vissuto gli anni a scuola: eravamo popolari come le vittime di questo libro o vittime dei prepotenti? Secchioni o normali studenti che facevano mediamente il loro dovere? Abbiamo mai subito cattiverie, scherzi, battute? Ne siamo mai stati autori? I ricordi che torneranno alla mente vi sorprenderanno senz'altro...

Buona lettura!

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Valentina, un commento interessante ; belle le domande finali.
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