Dettagli Recensione
Lettura poco impegnativa ma piacevole
Il Commissario Maigret è stato allontanato da Parigi, nel piovoso paese di Luçon. Demoralizzato e rassegnato, il Commissario riceve però la visita della signora Didine, moglie di una sua vecchia conoscenza, un doganiere guercio; la stramba e pettegola signora denuncerà un omicidio avvenuto proprio, come da titolo, nela casa del giudice. Maigret partirà, quindi, alla volta di L’Aiguillon, un apparente tranquillo paese di mitilicultori. Qui le indagini si svolgeranno, gravitando attorno alla famiglia del giudice, portando a alla luce anfratti oscuri che nessuno avrebbe mai creduto possibili.
“La casa del giudice” è un piacevole romanzo giallo, di tipico stampo simenoniano. Lo stile è asciutto, le descrizioni sono essenziali ed i dialoghi abbondanti, intervallati da pause allusive che stuzzicano la mente del lettore, incentivandolo a completare le ipotesi del famosissimo Commissario.
La trama è ben sviluppata, piacevole da leggere e spinge inevitabilmente colui che legge a risolvere il caso assieme all’ardito poliziotto. Mi sono divertita a stilare mentalmente l’elenco dei moventi dei diversi personaggi implicati nella vicenda (stranamente, anche sfiorando quello corretto).
Lo consiglierei? Sì. Sebbene si tratti di una lettura poco pretenziosa, atta a svagarsi e rilassarsi, si è rivelata davvero piacevole ed adatta a tutti.