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La sconosciuta della Senna
 
La sconosciuta della Senna 2023-08-27 19:02:43 lapis
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
lapis Opinione inserita da lapis    27 Agosto, 2023
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Si può essere al tempo stesso vivi e morti?

Sono ormai diverse estati che chiedo a un romanzo di Guillaume Musso di farmi compagnia sotto l’ombrellone. Con questo non intendo sminuire le sue opere, al contrario, sceglierle come letture da spiaggia significa non voler rinunciare, nei momenti di relax, al piacere di incontrare ancora una volta intrecci originali e spesso sorprendenti, ambientazioni estremamente evocative, e una penna sempre fluida, suggestiva ed elegante. Intrattenimento di qualità per chi ama noir e suspense.

“La sconosciuta della Senna” sembra avere tutte le carte in regola per soddisfare le aspettative. La trama prende il via dal ritrovamento di una giovane donna nelle acque del fiume parigino; è ancora viva ma in uno stato di forte shock e vittima di un’amnesia totale. La ragazza riesce a fuggire ma gli esami del DNA rivelano la sua identità: si tratta di una famosa pianista tedesca deceduta un anno prima in un incidente aereo. Come è possibile essere vivi e morti allo stesso tempo, ci chiede la copertina? L’enigma sembra davvero misterioso e intrigante, e ci appassioniamo così alla lettura per inseguire, insieme alla poliziotta Roxane, le orme della sconosciuta e trovare una spiegazione all’inspiegabile.

Narrativa fluente e ritmo avvincente trainano la storia, ma lo slancio iniziale si perde nelle volute di una trama fumosa e confusa, che non riesce mai a convincere pienamente. Molti sono infatti gli elementi rimasti abbozzati, sospesi o velocemente liquidati, senza a mio avviso rendere chiaro al lettore se mettere il cuore in pace e considerare l’ambiguità come il tratto distintivo di questa lettura o sperare (chissà poi se sia davvero auspicabile) in un seguito in grado di dare compiutezza al tutto. Piuttosto deludente, per mio gusto, anche l’ambientazione di una Parigi natalizia fin troppo asettica e ombrosa, e i personaggi, deboli e incolori, incapaci di fatto di infondere emozione ed energia alla storia.
Probabilmente non sono stata in grado di cogliere la chiave di lettura dell’opera o di apprezzare quel senso di oscurità e sospensione che Musso ha scelto di infondere alle pagine, operando volutamente in sottrazione. Di fatto, le mie aspettative si sono liquefatte al sole in una pozza di insoddisfazione.

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