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Bianca come il latte, rossa come il sangue
 
Bianca come il latte, rossa come il sangue 2011-09-21 16:43:30 SaraDuranTini
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
SaraDuranTini Opinione inserita da SaraDuranTini    21 Settembre, 2011
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Controverso

Si possono dire tante cose del romanzo di Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte rossa come il sangue, edito da Mondadori, per esempio che è giudicato da molti un libro rivolto agli adolescenti, ma nel quale possono ritrovarsi anche gli adulti. Oppure si può sottolineare il fatto che ci troviamo di fonte a delle tematiche, il primo amore e la morte, la sofferenza causata da una malattia, trattate e forse, talvolta, bistrattate.

In questo caso siamo di fronte ad un romanzo controverso nel senso che, se da un lato è visibile la volontà dell'autore di affrontare temi delicati, dall'altro ci sono parecchie fratture che inducono a pensare una modalità di raccontare che volge alla sintesi, all'immediatezza, alle sensazioni veloci e facili da afferrare soprattutto per un cuore giovane, non avvezzo alla potenzialità della letteratura.

Il romanzo racconta la storia di Leo, un ragazzo come tanti che ama la musica, non si stacca dal suo ipod, esce con gli amici, studia anche se non volentieri e critica i professori. Una delle sue ossessioni è il bianco, il bianco come colore, anzi come non-colore, che gli ricorda il vuoto, il nulla, qualcosa di sospeso, immateriale. Ed ecco che nella sua vita si fanno spazio tre personaggi che, in modo differente, avranno una qualche rilevanza per il suo futuro: Silvia, l'amica del cuore, segretamente innamorata di lui, con la quale però Leo cercherà, ignaro dei sentimenti della ragazza, di tenere un comportamento amichevole; il suo cuore infatti è per Beatrice, la ragazza dai capelli lunghi e rossi, che sprigiona quella freschezza e quell'ingenuità propria di una sedicenne, tuttavia Leo non riuscirà a svelarsi a Beatrice, cercherà di attirare la sua attenzione senza mai dichiararsi; e poi un professore, un giovane supplente di storia e filosofia che insegna ai ragazzi, attraverso le letture e le discussioni in classe, ad inseguire i propri sogni, ad avere dei progetti e quindi a credere nel futuro.

Questo professore (nel quale probabilmente possiamo ravvisare l'autore) fa breccia nel cuore di Leo. Il ragazzo infatti inizia a seguire i suoi consigli: realizzare i propri sogni, che per Leo si traduce nel conquistare il cuore di Beatrice, la ragazza dai capelli rossi.
Ritornano i giochi di colori, il bianco, il non-colore freddo, vuoto, rappresentante del nulla e dell'immateriale, e il rosso che invece evoca l'amore, la passione, il calore. E' anche un gioco di diapositive che scorrono di fronte al lettore per lasciare il posto al altre immagini.

E nel momento in cui Leo crede di essersi liberato dalla sua ossessione, il bianco appunto, ecco che il non-colore ritorna proprio in Beatrice, colpita da una tremenda malattia: la leucemia. Leo viene messo con le spalle al muro dalla vita stessa, una sola domanda sembrerebbe farsi strada in un questo viaggio che dovrebbe portare alla maturità, alla riflessione: Leo verrà risucchiato dal bianco, dal pallore che coincide con la malattia di Beatrice oppure il rosso, alla fine, trionferà?

Veloci fotografie che raccontano la malattia di Beatrice così come, forse, veloce può sembrare l'approfondimento e lo spazio che viene dato ai sentimenti di Leo nei confronti di questa tragedia. Il ragazzo infatti sembra essere più concentrato sulla rielaborazione del suo sogno mancato che non sul rapporto nei confronti della malattia di Beatrice.
Come si diceva all'inizio, il tutto potrebbe rimandare ad un modo di raccontare che rivela delle mancanze in alcuni punti dell'intreccio narrativo, anche se non ci si può sottrarre dall'evidenziare le qualità dei temi trattati.
Emerge quindi un romanzo controverso che lascia perplesso il lettore che punta l'attenzione sull'espressione contenutistica nonostante il coinvolgimento dato dalle tematiche.

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Commenti

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ahab
21 Settembre, 2011
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è sempre bello leggere recensioni così.
a.

p.s.: premetto che il libro non l'ho letto: rifuggo da storie che affondano troppo su malattie, ecc… In ogni caso, sembra che il numero di stellette da te dato sia generoso rispetto a ciò che hai scritto. :-)
In risposta ad un precedente commento
SaraDuranTini
22 Settembre, 2011
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Si hai ragione, il problema è che ci si trova comunque davanti ad uno scrittore che ha (preasumibilmente)lavorato per settimane e mesi per vedere realizzata un'opera. Quindi faccio sempre un pò di fatica a dare un numero di stelle basso (salvo alcuni casi), anche se poi la verità la scrivo :-)

10 Ottobre, 2011
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Bianca come il latte rossa come il sangue
Il romanzo di Alessandro D'Avenia mi è apparso come un viaggio di andata e ritorno tra le paure, le contraddizioni, i fantasmi e le incertezze dell'adolescenza.Un'analisi lucida e appassionata di un pianeta mai abbastanza esplorato. un sedicenne, attraverso la scoperta dell'amore e del dolore,inizia il suo viaggio per diventare uomo. Rosso è l'amore, bianco il dolore:due colori e due sentimenti alla base della vicenda umana. un libro che tutti i genitori di figli adolescenti e tutti gli adoleescenti stessi dovrebbero leggere. Un plauso all'autore per la profonda conoscenza di ciò che passaa per la testa dei nostri ragazzi, a volte difficili, ma pur sempre in cammino verso la conoscenza della vita.
Lo sto leggendo in questi giorni. E mi sta appassionando. Credo che sarà uno di quei libri che rileggerò con piacere più volte ed è una cosa rara per me. Anche se la vicenda ruota attorno a Leo e Beatrice, io sono molto coinvolto dal personaggio del prof. Sognatore e da Silvia. Non vedo l'ora di poterlo terminare. Bella recensione comunque.
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