Dettagli Recensione

 
Vita e morte di un ingegnere
 
Vita e morte di un ingegnere 2012-10-10 14:22:30 giuse 1754
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
giuse 1754 Opinione inserita da giuse 1754    10 Ottobre, 2012
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un libro che fa riflettere

Rispetto al passato e alle persone che abbiamo amato ci possono essere due sentimenti a volte contrastanti, altre complementari: il rimorso e il rimpianto.
Credo che nel libro di Albinati prevalga il rimorso, anzi sono convinta che abbia sentito l’esigenza di scrivere questo libro perché non è mai riuscito a vivere con pienezza il rapporto con il padre.
Il senso di colpa per aver deciso di fuggire spesso, provando un gran senso di sollievo per la distanza posta tra il problema della malattia paterna e se stesso, ha fatto il resto.
L’ultimo addio è descritto come un intralcio agli impegni quotidiani dei figli, che non trovano di meglio che guardare l’orologio , ansiosi di tornare al lavoro.
Tutto questo gli ha dettato un libro scritto benissimo, d’altronde al capezzale paterno pensava giusto alle parole che avrebbe potuto usare per descrivere quell’esperienza.
E questo, mi dispiace, non glielo posso proprio perdonare.
La vita non è la letteratura, la vita si vive con le lacerazioni e il dolore, poi al limite, a freddo, si elaborano le esperienze e le si racconta .
Ho provato un senso di disagio estremo nel ruolo di lettrice, come se, da estranea, fossi stata al capezzale di quest’uomo morente a spiarne gli spasimi per mancanza d’aria, le meschinità corporee che la malattia porta con sé.
Se fosse stato il personaggio di un romanzo forse sarebbe stato diverso, ma quest’uomo morente aveva un nome e un cognome, era il padre di colui che portava avanti il racconto. E questo fa la differenza.
Io ho amato tantissimo la figura di questo Ingegnere, imprenditore dedito al proprio lavoro che non ha mai dimenticato il ruolo che gli operai hanno avuto nella costruzione del proprio benessere economico; abile e intelligente con la giusta dose di ironia e autoironia che non lo abbandonerà mai, neppure negli istanti che precedono il precipitare ultimo della malattia.
Solo la morte avrà ragione di lui, la morte che è “ oscena e semplice, un sibilo”.
Mi sono talmente affezionata a questo padre da sperare assurdamente, contro ogni logica, che la fine del libro fosse diversa, ho infantilmente auspicato un miracolo che già dal titolo gli era stato negato.
Quindi Edoardo Albinati è abilissimo a tratteggiarne il carattere e se devo limitarmi a giudicare il libro come opera letteraria dovrei dargli il massimo punteggio.
Ma se questa è un’autobiografia, e lo è, e la letteratura ha anche un ruolo sociale, non posso che muovergli delle critiche.
La sanità che ci descrive è molto diversa da quella che io ho provato sulla mia pelle.
Forse gli Albinati, essendo gente facoltosa, si sono rivolti a strutture private e questo ha contribuito a far diventare il paziente “un prosciutto, da spolpare fino all’osso”, con conseguenti esami inutili e tardivi, un accanimento terapeutico che, ben lungi dal mirare al bene del paziente, tende a rimpolpare le casse dell’istituto di cura. Forse sta qui, la differenza tra la loro esperienza e la mia.
Il discredito che getta sull’intera classe medica è appena affievolito da quell’ultima figura di dottore-amico che assiste l’Ingegnere nel trapasso finale.
Anche questo, mi dispiace, non glielo posso perdonare.
Ho incontrato nella mia vita tanti medici, alcuni molto capaci, altri meno. Qualcuno ha commesso, in buona fede, gravi errori, altri mi hanno salvato la vita. Ma mai ho avuto la sensazione di essere un prosciutto nelle loro mani.
Sicuramente è un libro che fa riflettere, e questo è il risultato della mia riflessione.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Ottimamente motivata la tua opinione!
In risposta ad un precedente commento
giuse 1754
10 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie, Silvia. Ho apprezzato tantissimo la tua recensione di "Il senso dell'elefante" che sto leggendo in questi giorni.:è' davvero una delle tue migliori.
In risposta ad un precedente commento
silvia71
10 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Ti ringrazio Giuse !
Spero che tu possa apprezzare Missiroli quanto me!
In risposta ad un precedente commento
giuse 1754
11 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Pardon, rileggendo la recensione mi sono accorta che mi è sfuggito un congiuntivo:" se dovessi giudicare il libro..."
In risposta ad un precedente commento
petra
12 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento:
12 Ottobre, 2012
Segnala questo commento ad un moderatore
Splendida recensione, toccante. si " sente" quanto tu abbia amato la figura del padre e quanto ti abbia coinvolta...grazie della segnalazione!:)
5 risultati - visualizzati 1 - 5

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La donna che fugge
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.8 (3)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Tutti su questo treno sono sospetti
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante