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La vedova, il santo e il segreto del pacchero estremo 2012-12-17 04:18:58 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    17 Dicembre, 2012
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La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estr

Questo romanzo scanzonato e divertente, dal titolo chilometrico nello stile di Cappelli, colpisce alcuni aspetti della società italiana con atteggiamento vagamente irriverente: il sesso on line e il sesso praticato, il commercio delle reliquie religiose, i palestrati, la Milano da bere, psicanalisti e mercanti d’arte…
La vedova del titolo è Vera Gallo: originaria di Busto Arsizio, sposa un lucano e, dopo averlo seppellito, ritorna – ereditiera e possidente - a Milano. Qui la vedova allegramente dilapida il suo patrimonio e, anche per questo, finisce in analisi da Aaron Kaminsky, inventore della psicanalisi trascendentale.
Dario Villalta è un “art dealer”, lavora in una Galleria di Milano ed è “l’uomo che amava le vedove”, dopo un precedente adolescenziale con una di loro.
I personaggi vorticano nella storia a ritmo sostenuto: oltre ai già citati, intervengono il gallerista Carmine Palomino, una compagnia di scambisti e orgiasti, il misterioso magnate russo Mr. Dudorf “re di nichel, re di tungsteno e … di acciaio”, la chef Mariasofia Madrasca depositaria del segreto culinario del “pacchero estremo”.
Tutti si ritrovano sull’isola dell’amore: a Capri, per partecipare all’asta clandestina nella quale dovrà essere aggiudicato per l’iperbolica cifra di sessanta milioni di euro … il Santo del titolo: una scultura di Andrea Mantegna!, recuperata in modo rocambolesco nella villa lucana di campagna ereditata da Vera e oramai sequestrata dalle banche creditrici.
La prosa di Gaetano Cappelli è ironica e ricca, il suo stile satirico e spumeggiante.
Astutamente, l’autore utilizza frequentemente alcuni accorgimenti narrativi per incuriosire il lettore: contraddistingue i paragrafi rigorosamente vietati ai minori con asterischi, interviene nella storia ridicolizzando il proprio ruolo, si equipara al lettore e interpreta i suoi pensieri.

Bruno Elpis

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Commenti

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non conoscevo questo autore.....
sembra molto particolare !
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Bruno Elpis
17 Dicembre, 2012
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In particolare, questo romanzo è spumeggiante e dissacratore. :)
In risposta ad un precedente commento
petra
19 Dicembre, 2012
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Bello spunto, bella recensione per un testo ironico e dissacrante...metto in w. l, grazie.
3 risultati - visualizzati 1 - 3

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