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Le affinità alchemiche
 
Le affinità alchemiche 2013-04-18 22:03:00 Serena
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Opinione inserita da Serena    19 Aprile, 2013

Troopo simile ad un vecchio romanzo dimenticato

SPOILER
Il libro ha molti punti in comune con il vecchio bestseller della letteratura di consumo "Colei che non si deve amare" (1910) di Guido Da Verona, che nello scrivere la sua storia d'incesto s'era largamente ispirato, pure lui, a J. Ford, Sheakespeare (Romeo e Giulietta), Dumas (La dama dalle camelie).
Anche in da Verona la sorella è una bellissima "donna fatale" disinvolta col sesso, che porta il fratello al suicidio. Anche in Da Verona, come in Coltorti, la sorella era stata segnata nell'infanzia da una madre libertina, capricciosa, priva di morale, che l'aveva resa testimone del proprio turnover di uomini. Anche in Da Verona il "Lago" è il rifugio per igli amanti incestuosi, che lì possono fare i fidanzatini perchè nessuno li conosce.
Anche il fratello incestuoso del Da V. è "schiavizzato" dalla sorella che gli fa fare tutto ciò che vuole. Perfino lo stile dei due libri è simile, antico, ricco di periodi lunghi e di termini desueti.
Da notare che l'autrice mondadoriana sembra far riferimento al Da Verona quando scrive: “Il desiderio l'uno dell'altra dettava tutte le sue leggi obbligatorie e a ben guardare non scritte, o forse scritte solo in vecchi libri di antichi romanzieri se non proprio dimenticati certamente poco noti...” (Affinità, p. 136)
Un esempio di citazione "gemellare-incestuosa", riguardante il Lago come rifugio d'amore:
Giovanni:
“Questo è il nostro paradiso” avevi sussurrato “Qui non c'è niente che possa impedire il nostro amore. Qui siamo noi stessi e qui tu sei solo mia...” ( Affinità, p. 213)
Mentre Arrigo:
La città era lontana, quasi dimenticata; nessuno li conosceva in quel sereno golfo lacustre....Egli non aveva più il terrore che alcuno sorprendesse il suo segreto... (Colei, p. 338).
Il finale è diverso, perchè Da V. ricalca molto Ford, mentre invece Coltorti vira decisamente su Sheakespeare. Ma questo non basta per reprimere una domanda: Dove sta l'originalità del nuovissimo romanzo, già vincitore del concorso "Pagine Nuove"?

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"Colei che non si deve amare" di Guido Da Verona
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