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Figli dello stesso padre
 
Figli dello stesso padre 2013-05-14 13:46:14 LuigiDeRosa
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    14 Mag, 2013
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Era nostro padre

Il professor Emilio Acciari insegna matematica presso un Ateneo americano, vive a Pittsburgh, sposato con figli , è una vita tranquilla la sua, con qualche battibecco con la moglie, avvocato in carriera e qualche preoccupazione per i bambini,nulla di che, una sola ossessione : le formiche.
Un giorno riceve dall'Italia l'invito ad una mostra , quella del fratellastro Germano, più grande di lui sia per età che fisicamente, figlio della prima moglie del padre, quella abbandonata per sposare la sua di madre. Questa mostra sarà per tutti e due i fratelli l'occasione per incontrarsi e forse stringere un'amicizia che non c'è mai stata. Emilio ha sempre sofferto la presenza di questo fratello più grande ,invadente, prepotente, soprattutto preferito dal padre a lui con atteggiamenti e modi neanche troppo nascosti. Germano pittore apprezzato, ossessionato dalla morte che ritrae in tutte le salse nelle sue opere, è un cinquantenne incapace di stringere relazioni con l'altro sesso che non siano estemporanee, in quest'uomo dalla granitica anaffettività, Emilio riuscirà a fare breccia, lui che a dispetto del rigore matematico che insegna, insegue da anni l'affetto negatogli dal padre e dal fratellastro? Un romanzo interessantissimo su quello che gli psicologi chiamano il complesso di Telemaco, un analisi acuta sulle relazioni padri e figli, sulle debolezze , le paure, le incomprensioni, le gelosie , l'odio amore degli uni e degli altri.
Una narrazione chiara e lineare ci accompagna fino all'epilogo per niente scontato.

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Commenti

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Quell'epilogo finale per niente scontato mi fa pensare che lo leggerò Luigi!
A me è piaciuto, soprattutto l'analisi psicologica dei personaggi.Penso che la Petri sia un'ottima scrittrice,meno fortunata con la casa editrice Cavallo di ferro, peccato perchè in Italia pochi come loro si sono occupati di cultura lusitana che non fosse legata a grandi nomi.
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