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Le affinità alchemiche
 
Le affinità alchemiche 2013-08-08 13:31:25 Antonio Mele
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
Opinione inserita da Antonio Mele    08 Agosto, 2013

Contiene spoiler

In primis il libro affronta un argomento su cui, nei miei 65 anni di vita da figlio unico ed i 40 con figlia unica, non mi sono mai soffermato a pensare. Risultato tangibile: mi sono letto tutta la Legge matrimoniale Italiana e mi sono informato su usi e costumi in vigore in altri paesi ed in altre religioni. Quindi il libro ha svolto la sua funzione principale. Mi ha dato da pensare. La conclusione mi ha trovato dalla parte dei ragazzi. Se non fa del male a nessuno perchè non deve essere lecito? Tralascio volutamente gli aspetti medici. Inoltre mi sono domandato come i beghini, bigotti, benpensanti possano pensare di intervenire, per esempio, nel caso in cui due ragazzi abbiano lo stesso padre ma ne siano incosapevoli? Però, a parte le mie opinioni che giustamente non interessano a nessuno, devo dire che il finale del libro mi ha un pò deluso. In primis è scontato. Tutti si immaginano una fine tragica. Poi la parte susseguente alla pubblicizzazione dell'incesto è molto tirata via. Sembra che l'autrice sia stata colta dal ricordo di un pressante impegno ed abbia chiuso il libro con tre parole. Mi sarei aspettato, a fronte delle pagine spese nel raccontare l'amore, una maggiore puntualizzazione sull'ostracismo esterno che i due devono subire ed un maggior approfondimento del rapporto con i genitori. questi ultimi rimangono di sasso alla notizia e reagiscono male. Al che si parte per il viaggio senza ritorno. Troppo semplice. Cosa ci si aspettava che una notizia del genere fosse presa con un : - Bene, siamo contenti, almeno si risparmia una stanza.-". In ultimo, ma non meno importante, anzi, la decisione finale contrasta in maniera insopportabile con lo skil caratteriale dei due ragazzi. Specialmente con quello di Selvaggia. Per tutto il libro sono stati dipinti come due guerrieri disposti a lottare pur di difendere il loro amore. Poi, alla prima, per altro preventivata, difficoltà vera trovano la soluzione più facile: si arrendono, perdono, la danno vinta a chi li osteggia senza un minimo tentativo di difesa. Il suicidio, secondo me, è sinonimo di paura e di vigliaccheria. E' un sentimento umano comprensibile. ma loro non ci hanno neppure provato. Il finale mi ha deluso.

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