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Né qui né altrove
 
Né qui né altrove 2013-11-08 18:07:12 mariaangela
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
mariaangela Opinione inserita da mariaangela    08 Novembre, 2013
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UNO SCARTO IMPROVVISO DEL TEMPO.

Ammetto che con alcuni autori sono di parte. Ammetto la mia debolezza: amo leggere i loro racconti, le loro storie, amo sentirli narrare.
In questa lunga notte di dicembre 2007, dopo circa vent'anni di silenzi e assenze, tre vecchi amici di studi e non solo, si rincontrano e si raccontano, e si scoprono, forse solo ora veramente.
Nei suoi romanzi Carofiglio tiene sempre a sottolineare le bellezze della sua Bari, con i punti di incontro e svago, ma ci fa anche riflettere su ciò che viene abbandonato all'incuria, come ad esempio il Gran Cinema Margherita, chiuso e fasciato con impalcature, cartelloni e promesse solenni di restauro e pronta riapertura.
Il nostro scrittore, è anche magistrato e politico italiano, nei suoi libri presta sempre particolare attenzione alla realtà che lo circonda e alla prima occasione ce ne rende partecipi e ci da lo spunto per la riflessione. Anche in un romanzo come questo, all’apparenza leggero e divertente, gli spunti di osservazione, dialogo, rabbia, sono davvero tanti.
Il libro è a tratti molto molto divertente, come spesso capita leggendo i suoi romanzi, ti strappa sonore risate, è ugualmente spesso anche molto triste, sarà perché riesci a ritrovare qualcosa di te e della tua infanzia nei suoi ricordi, e allora le sue passeggiate diventano anche le tue, e i suoi sapori, odori, colori, mi fanno ritornare alla mente sapori, odori, colori che pensavo dimenticati per sempre. E anche abitudini che un tempo esistevano, come quelle dei “circoli privati” dove potevano entrare solo i soci o gli ospiti dei soci; una volta arrivati, alla porta immancabilmente chiusa, si bussava e alla domanda “siete soci” le risposte erano sempre le più inverosimili, ma comunque azzeccate, perché alla fine si entrava sempre. Beh a me è tornato in mente questo mio vissuto ed altro ancora.

Lo stile come al solito leggero e scorrevole facilita la lettura del romanzo in un pomeriggio.

“L'odore della focaccia. Davvero l'olfatto è il senso della memoria. Io ho l'impressione che, se sentissi di nuovo quell'odore, potrei ricordarmi cose che sono seppellite nella memoria e che probabilmente sono perdute per sempre.”

Buoni ricordi a tutti.

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Commenti

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Bellissima segnalazione Mariangela e bravissima tu a recensire.
Anche io ammaliata dai suoi odori...che trovo in tutti i suoi libri...come in "Non esiste saggezza", che sto per recensire.
Pia
Molto proustiana la frase che hai riportato.
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