Dettagli Recensione

L’ultimo romanzo di Alessandra Appiano non mi ha entusiasmata. E’ una storia carina di due donne, amiche fin dall’infanzia, quando si conobbero sulle spiagge della Liguria. La prima è Camilla, cinquantenne di successo, che sparisce e lascia alla quarantenne amica Alice, single e non risolta, degli indizi per capire il mistero della sua scomparsa.
La trama è semplice, chiara, si legge in qualche ora.
Entrambe sono alla ricerca dell’amore: Camilla a causa delle innumerevoli storie fallite del passato, Alice perché non ha il coraggio di innamorarsi. Alice segue gli indizi lasciati da Camilla, ripercorrendo le sue storie passate (va ad incontrare tutti gli uomini dell’amica), alla ricerca del motivo per il quale è sparita, ma soprattutto alla ricerca di sé stessa. Camilla vuole aiutare Alice a trovare il coraggio per spiccare il volo, coprendole economicamente le spalle, in modo che lei possa fare quello che più le piace.
Interessante la solidarietà tra le due, ma soprattutto la capacità delle donne di essere delle fenici e risorgere dalla proprie ceneri per ricominciare, sempre.
Carino il personaggio maschile di Ludovico Elias, lo psicologo che di giorno scrive libri sul pensiero positivo, mentre di notte fatica a prendere sonno, perché depresso.
E’ un libro che si lascia leggere, per trascorrere qualche ora in tranquillità, ma niente di più.

E’ ricco, invece, di frasi o espressioni che mi sono piaciute:
“ …l’amore non ci appaga mai, ne vogliamo ancora e ancora, di più e di più”;
“Accogliete l’essere nel suo accadere. Accettatevi con i vostri limiti. Smettetela di struggervi per l’altrove, godetevi il qui e l’ora. Il primo e unico dovere rimane quello di non tradire sé stessi”;
“Metà della vita la passiamo a tormentarci sul fatto che avremmo meritato di meglio; l’altra metà la dedichiamo a schivare il peggio”;
“…voleva rileggere il suo passato, per capire dove si trovasse quel punto preciso in cui si smette di credersi splendidi e invincibili e ci si rassegna a essere quello ce si è, delle frasche al vento, in balia della propria inutilità”;
“L’attesa e il desiderio sono le uniche occasioni per vivere il piacere”;
“Volevo preservare questo amore anche dalla parole. Lo volevo sospeso, incantato, fuori dalla realtà”;
“Il sesso serve a coprire altre istanze. Del sesso si può fare a meno, delle illusioni no…”;
“… succede sempre così negli amori ipotetici: finiscono prima di iniziare”;
“Solo quello che è provvisorio è perfetto… avrei potuto fermarmi sulla soglia dell’illusione e non varcarla”;
“Le donne, quando si schiodano dalla fissa di essere amate, danno il meglio di sé”;
“ Non voglio più sedurre gli altri, voglio accettare me stessa, con le rughe e il resto che verrà”;
“Dove si è mai conosciuta la gioia, per desiderarla così tanto?”;
“La mente è incurabile, senza follia non si potrebbe sopravvivere un istante”;
“L’importante è esprimere il desiderio, provarlo, percepirlo, non realizzarlo”;
“Il sesso è sopravvalutato…”;
“Non devi chiamarti Einstein per capire che le cose proibite sono le più intriganti; qualsiasi adulto coniugato sa che l’erotismo viaggia distante migliaia di chilometri da un’unione duratura…”;
“Capisco di essere solo un uomo, un essere inferiore per razza…”