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Va' dove ti porta il cuore
 
Va' dove ti porta il cuore 2014-11-11 18:17:40 GPC36
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
GPC36 Opinione inserita da GPC36    11 Novembre, 2014
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Difficile essere maestri di vita

Acquistato e riposto nel cumulo dei libri da leggere vi è rimasto per qualche anno, per istintiva diffidenza. Dopo essermi deciso a prenderlo in mano ho dovuto constatare che le perplessità erano motivate.
Il primo, a mio avviso fondamentale, limite del romanzo è la scelta di un titolo che anticipa la chiusura. Così, durante tutta la lettura, si è portati a chiedersi se la nonna che scrive una lettera fiume alla nipote, alla quale si apre con la narrazione di tutte le proprie esperienze, ha la credibilità necessaria per essere maestra di vita o se la lettera è solo una confessione liberatoria, lo sfogo nella parte finale di un’esistenza inaridita dalla mancanza di affetti. Un’esistenza segnata dall’impossibilità o dall’incapacità di comunicare –con la madre, con la figlia, con il marito e con la nipote- perché subisce le chiusure degli altri o perché non riesce a manifestare le proprie esigenze, a rivendicare il proprio diritto di essere amata. Anche la lettera è una manifestazione di tale incapacità: le lettere che non sono alla base di un epistolario, di uno scambio reciproco, le lettere unidirezionali valgono come mezzo di denuncia, di rivendicazione, non come strumento per un’effettiva comunicazione.
L’immagine della nonna che emerge da questa confessione è irritante. Una vita protetta dagli agi di una condizione alto borghese (il padre era un barone), si è svolta senza una tensione positiva: un insegnamento indiano “il fato possiede tutto il potere, lo sforzo di volontà è solo un pretesto” sembra soddisfare la protagonista, fornendole un alibi per la propria filosofia esistenziale. Una vita arida e inaridita, in cui l’unica fiamma passionale è vissuta in modo da evitare danni e mantenere i vantaggi. Non ci sono in questo personaggio né Emma Bovary né Anna Karenina; non vi sono, cioè, le passioni che si ritiene abbiano nel cuore la loro sorgente e che comportano spesso conseguenze laceranti.
Solo nella confessione finale emergono le cicatrici delle grevi responsabilità che si è assunta con il peggiore dei tradimenti che una donna può commettere, concependo la figlia con un amante, e con il trauma che ha provocato alla figlia la rivelazione della paternità, possibile causa indiretta della sua morte in un incidente d’auto.
La constatazione conclusiva che la vita non si svolge con un percorso rettilineo, ma ci pone di fronte ad una serie di bivi e che molte volte le nostre scelte sono inconsapevoli, è quella cui si arriva spesso nella fase della vita in cui ci si rivolge al passato perché il presente è tendenzialmente grigio ed il futuro ristretto e preoccupante. Va certamente a merito di Susanna Tamaro l’essersi calata nella psicologia di una persona ottantenne,. Trarre da tale considerazione l’ammaestramento di scegliere seguendo il cuore appare però incongruente con il bilancio della sua esistenza: quanto meno verrebbe da aggiungere una postilla ironica, parafrasando uno slogan di moda tempo fa “Prima di andare dove ti porta il cuore verificare che il cervello sia collegato”.
Ciò che è da riconoscere all’autrice è lo stile con spunti di reale poesia e l’essersi quasi incarnata nel personaggio, reso con una piena partecipazione. Si spera sia questa la ragione del successo editoriale.

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Commenti

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Io, al contrario di te, in questo libro ho letto l'incapacità di vivere pienamente ( come le persone di altri libri da te citati) le passioni e la vita ...e penso che questo sia il destino della stragrande maggioranza delle persone che hanno ricevuto una rigida educazione...non tutti sono capaci e hanno il coraggio di andare controcorrente...ma non per questo non provano sentimenti profondi..anzi!
Grazie comunque per il confronto..
Ciao, Pia
Il tuo commento, così ben motivato, mi è piaciuto molto, anche se a me questo libro, letto appena uscito, aveva colpito positivamente per la particolarità della storia.
Complimenti per la bella recensione.
Anche a me il libro non è piaciuto. Anzi devo dire che l'ho trovato noiosamente brutto. Molto scadente anche dal punto di vista stilistico : talvolta melenso, pieno di affettazione; mi è parso perfino con un po' di connivenza dell'autrice con questa nonna scostante e saccente, protagonista del romanzo.
E pensare che la Tamaro si presenta, nelle interviste, così intelligente e garbata. Probabilmente si è trattato di una ciambella riuscita male. Che le ha portato un sacco di quattrini.
In risposta ad un precedente commento
GPC36
12 Novembre, 2014
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Mi fa piacere il tuo commento, avendo apprezzato le tue recensioni ricche di sensibilità e partecipazione emotiva. Le valutazioni differiscono perché , se è vero che l'educazione rigida è stata alla base di un percorso esistenziale arido, l'esperienza di vita che ne è derivata rende non attendibile un insegnamento privo di una conoscenza dei costi dolorosi che ne possono derivare: seguire SOLO il cuore è un consiglio che come padre o nonno non darei mai. Certo neppure solo il calcolo o la ragione ....
Grazie a te! Ciao Gian Piero
SARY
12 Novembre, 2014
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Io, invece, ho adorato questo libro, come del resto tutti i libri della Tamaro, amo stile e contenuti.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
12 Novembre, 2014
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Grazie Gianpiero per il gradito confronto. Leggendoti , mi viene da pensare che una persona che ha vissuto aridamente dal punto di vista emotivo e sentimentale, possa nel futuro avere diverse reazioni: o diventare essa stessa arida e inespressiva..o al contrario, come in questo caso, possa arrivare a pensare che il cuore sia la risposta a tutto..esagerando quindi nelle aspettative...Penso per esempio a chi non ha mai avuto un abbraccio..mai un caloroso contatto...
Da donna matura, penso che come in tutte le cose, nel mezzo ci stia il buono..mai negli estremismi..mio umile pensiero.
Ancora grazie...ora penso che darò l'apprezzamento a questa tua recensione che non ho approvato, ma che ora leggo sotto una luce diversa..grazie al tuo interagire..a me graditissimo!
Ciao, Pia
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