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L'esercito delle cose inutili
 
L'esercito delle cose inutili 2015-04-22 09:32:05 Mephixto
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    22 Aprile, 2015
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Surrealismo Magico

Come da titolo, l’essenza stilistica di questo attraente romanzo sta tutta nella sua capacità d’essere magicamente surreale. “L’esercito delle cose inutili” dove il termine “cose “ assume un valore più ampio e intenso che non ridursi a identificare la semplice oggettistica inanimata, anzi . Un onirico viaggio nella magica realtà delle piccole cose inutili.
Raymond è un asino, si esatto un asino con orecchie, zoccoli, coda e raglio, ed è vecchio! o meglio, inutile. Tontolone e introverso a suo modo coraggioso e saggio. Si farà conoscere tramite le sue parole e i suoi ricordi. Ma di questa storia, saranno protagonisti anche i ricordi dei suoi amici: Gulli, Garibaldi, Res e beh a discapito di quel che dice Raymond, amici ne ha, anche più di quanto egli stesso immagini.
Con genuina semplicità, il nostro ritrovato “Francis”, ci porterà sulla sua groppa in questo paese da fiaba, disperso chissà dove, luogo in cui si avviano ad attendere tutte le “cose inutili”, che sfuggono a … rifugiandosi in questo fiabesco luogo dove ogni prato è numerato e popolato dai pleonastici amici di Raymond. Emergerà il sole della speranza. Una speranza ritrovata nelle parole graffiate nelle lettere di Gulli. Un ragazzino di undici anni che… sto dicendo troppo, le pagine sono poche e gli argomenti tanti. Stendere un riassunto, anche solo di poche parole senza rovinare il gusto della scoperta mi è impossibile. Quindi vi consiglio di leggerlo. Poche pagine intense, allegre e allo steso tempo malinconiche ci condurranno in una storia fatta di umiltà e coraggio amicizia e crescita interiore. Il testo si divide in reminiscenze e rapporto epistolare: quest’ultimo è forse la parte più avvincente in quanto sarà la causa di gioie e dolori, per Raymond e i suoi dimenticati amici.
Il testo è ben scritto, Paola Mastrocola interpreta magnificamente sia il buon Raymond ma anche il timido e introverso Gulli. La storia è un po’ scontata ma è solo un pretesto per spingere a riflettere su quanto veramente ci sia d’importante nella nostre vite. Uno stimolo a guardare oltre l’orizzonte che spesso confonde l’utile con il futile e il necessario con il superfluo. Ci incita e ci ammonisce a non perdere di vista la realtà delle cose , a tenere gli occhi sulla palla! un giorno anche noi potremmo diventare inutili agli occhi degli altri. Ma tutto questo sciorinare saggezza è fatto con una penna garbatamente dolce e spensierata.

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Commenti

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Bel commento Mirko soprattutto perché cogli l'essenza della scrittura della Mastrocola che, personalmente, trovo dolce, garbata e piacevole come dici tu.
Laura
In risposta ad un precedente commento
Mephixto
22 Aprile, 2015
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Grazie Siti.
Era il mio primo Mastrocola, sono rimasto piacevolmente colpito. Credo prorpio che la rincontrerò presto !
Mirko, un bel commento per il libro della Mastrocola, gentile scrittrice.
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