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L'isola di Arturo
 
L'isola di Arturo 2016-03-23 20:17:41 silvia71
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    23 Marzo, 2016
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La vita di Arturo

Un piccolo grande gioiello della letteratura di casa nostra pubblicato nel lontano 1957 da Elsa Morante.
L'isola di Arturo è la pittoresca Procida, con le sue scogliere, con il mare che si frange sulla riva, con quell'odore salmastro che tutto impregna, con i suoi pescatori che attraccano le piccole barchette al molo, con le sue stradine irte, le poche case illuminate da una debole lucina la sera.
Lui è il piccolo Arturo, voce narrante e guida del lettore, orfano di madre e figlio di un padre assente eppure mitizzato come uno dei grandi eroi raffigurati nei vecchi libri di condottieri con cui egli spezza la sua solitudine tra una passeggiata sulla scogliera e una nuotata alla ricerca di gustosi ricci di mare.

Un romanzo scritto con una maestria narrativa impeccabile, denso di contenuto, di immagini, di pensieri, perchè ciò che si impone la Morante è di creare un dualismo tra la visione del mondo da parte di un bambino prima ed adolescente poi e la rappresentazione del mondo reale e quotidiano del tempo in cui la storia è ambientata, ossia intorno al finire degli anni Trenta del secolo scorso.
L'incontro-scontro tra i due mondi rappresentati sfocia in riflessioni dense, in centratissime raffigurazioni psicologiche che fotografano gli angoli più complessi dell'animo di un bambino.
Arturo osserva e interpreta tutto ciò che ruota intorno a sé, valendosi di tutta la sua esperienza di bimbo maturata da solo, eppure una figura forte e decisa, pronto a reagire senza cedere all'autocommiserazione.
Una storia amarissima come fiele, a tratti lacerante, divisa tra i silenzi della solitudine, le condizioni di una vita aspra ed i colori di numerosi sentimenti, come l'amore, il bisogno disperato d'affetto, la bontà d'animo.

Una narrazione rigogliosa che non patisce cedimenti e cali emozionali, che anzi cresce ed esplode nel canto di liberazione di uomo.

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Commenti

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Silvia, un magnifico commento!
Chi visita Procida avverte quel clima salmastro e disadorno, distantissimo da quelli della vicina Ischia dei grandi alberghi o di Capri dalla spettacolare bellezza.
In risposta ad un precedente commento
silvia71
24 Marzo, 2016
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grazie Emilio, durante la lettura di questo romanzo sono entrata in una fusione perfetta con i luoghi e le persone. il finale così aperto mi ha lasciato una gran nostalgia per questa storia così lontana e così vicina
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