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Io sono con te. Storia di Brigitte
 
Io sono con te. Storia di Brigitte 2016-11-02 17:37:57 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    02 Novembre, 2016
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Così attuale da fare ancora più male

“Ma sono stanchi, e nervosi, e non vogliono perdere tempo, e alla fine, siccome lei esita ancora, le intimano senza garbo di sbrigarsi. Siete talmente tanti, si giustifica l’agente mentre le preme le dita nell’inchiostro. Siete come la sabbia del mare. Non finite più”.

A Melania Mazzucco viene chiesto di scrivere un libro sui profughi che arrivano o sono arrivati in Italia. Lei all’inizio non se la sente, si deve riprendere ancora dagli ultimi scritti, ma quando trova la forza per farlo, decide di scriverlo su una donna. Alla fine la trova, lei è Brigitte.

Il racconto inizia in una giornata fredda, siamo a Roma, alla Stazione Termini e Brigitte che proviene dal Congo, cammina senza meta. Non sa dove si trova e non capisce la lingua. Un incontro fortuito la incamminerà verso tutto quell’iter burocratico che ogni profugo si ritrova a seguire. Senza speranza, senza fiducia e soprattutto senza futuro. Brigitte da un giorno a un altro si è ritrovata senza niente, era una donna importante al suo paese, orgogliosa e coraggiosa. La sua vita non sarà facile ma avrà la fortuna di incontrare persone “umane”, che considerano lei e gli altri come persone e non solo come dei numeri da smistare.

La Mazzucco mostra il volto odierno dell’Italia, dell’Europa e dell’Africa. Il nostro è un paese che come sempre riesce a distinguersi soprattutto per le sue incongruenze e contraddizioni. Un’Italia che si divide in chi “da la carota e chi il bastone”. Mostra la vita di tutte quelle persone che ogni giorno troviamo nelle nostre città, nei nostri paesi e nelle nostre vite; racconta il loro passato, cosa possono aver subito e soprattutto cosa si aspettano.

Spiega anche come il mondo dei profughi è cambiato:

“Quando ha dovuto dirgli di no, un ragazzo marocchino lo ha maledetto, chiamandolo razzista di merda. Razzista, a lui. Capita sempre più spesso. Quando è arrivato nel 2002, e per svariati anni, ascoltavano con rispetto ciò che dicevano e si fidavano delle sue parole. Adesso credono di sapere tutto – hanno ricevuto informazioni prima di partire, e non si rassegnano ad accettare l’idea che siano false e ingannevoli”.

Brigitte è una delle tante ma la sua storia colpisce, ferisce e non si digerisce. Posso non aver apprezzato molto lo stile della scrittrice ma comunque le sue parole, anzi le parole di Brigitte, arrivano direttamente al cuore o almeno al mio. Sicuramente mi ha reso più consapevole e l’attualità del testo (Brigitte è arrivata nel 2013 e nel Post Scriptum parliamo del 2016) fa male, anche se molti ci “marciano”, altri hanno alle spalle storia come quella della protagonista e la domanda che si è formata nella mia testa e ancora non ha trovato risposta è: riusciranno a dimenticare? Potranno tornare a sorridere come una volta?

Grazie Mazzucco, “Io sono con te” racconta un periodo buio che però lascia spiragli per il futuro.

Buona lettura!

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Commenti

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Bellissima recensione, Federica. A me piace molto la Mazzucco. Affronta sempre temi importanti e attualissimi. Leggerò anche questo romanzo.
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Belmi
03 Novembre, 2016
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Grazie Annamaria, la tematica del libro è davvero importante.
Federica
Brava Federica, ottimo commento. La tematica trattata mi ricorda molto un romanzo della Barra nonché uno di Manzini che ho letto, sono curiosa di scoprirne affinità e differenze. Complimenti!
In risposta ad un precedente commento
Belmi
05 Novembre, 2016
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Grazie Maria!
Fede
Complimenti per la recensione.
E' un libro che mi incuriosisce tantissimo.
In risposta ad un precedente commento
Belmi
15 Novembre, 2016
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Grazie mille.
Federica
Complimenti, recensione utilissima, molto bella. Non ho mai letto niente della Mazzucco ma la metterò in lista... Grazie
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