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Piccola osteria senza parole
 
Piccola osteria senza parole 2017-04-14 10:44:26 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    14 Aprile, 2017
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Paroliere, Piedone e Lemonsoda...



Chiudo il libro...e la prima cosa che faccio è cercare "Scovazze" su Google maps, perché vorrei che questo paesino tra il Veneto e il Friuli esistesse davvero, che esistesse davvero "Il Punto Gilda" con tutti i suoi variopinti personaggi: gente semplice, di poche parole (molte delle quali costituite da imprecazioni e bestemmie, rigorosamente in dialetto), apparentemente burbera, un po' razzista, legata alle proprie abitudini, sempre le stesse: il bar, le carte, il vino, le slot machine, le tette della Gilda...
A scombussolare questa quiete arriverà una ritmo decappotabile color amarena (siamo nel 1994!) con alla guida Salvatore Maria Tempesta...segni particolari: terrone.
Tempesta non si trova lì per caso, nessuno "capita" per caso a Scovazze.
Cerca un campanile...
E nel frattempo insegnerà (con il suo amato ed inseparabile Paroliere) l'importanza delle parole pronunciate, infonderà coraggio e intraprendenza in chi non avrebbe mai osato credere in se stesso, sfiderà il loro mondo chiuso e diffidente.
E beve lemonsoda.

"...sente di aver comunque già trovato qualcosa, tutto sommato, in quel posto dimenticato da Dio che si chiama Scovazze.
Storie e paesaggi, sapori e odori, persino degli amici...braci sotto la cenere.
Come le parole nascoste dentro questa gente silenziosa".

Un romanzo intelligente, spassoso, ironico, ma anche di una dolcezza disarmante.
In queste pagine trovi l'amore che non ti aspetti: credo di aver letto una tra le più belle e fiabesche storie d'amore, quella tra Carnera (il gigante che non dorme mai) e Silvana Rasutti (la pazza), descritta con una poesia e una sensibilità commoventi.

"Poi il sonno di mesi, il sonno di tutti gli anni che ha vissuto, affiora come l'acqua dalla cavità nella roccia, travolge, toglie ossigeno, annulla i pensieri e le intenzioni, lo annega di schianto in un mare languido, scuro.
Un mare di sonno profondo quanto la notte che non ha mai dormito."

Cuomo sa essere "profondamente leggero".
Bella l'idea di inserire se stesso, giovane scrittore, come avventore del bar e testimone diretto di tutti i pittoreschi avvenimenti.
Bello anche lo scandire delle vicende narrate con le partite dei Mondiali di calcio del '94 in America.
Quell'anno l'Italia non vinse, ma con questo libro Cuomo ha certamente fatto goal.
Nel mio cuore di sicuro.


 


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