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Dietro la porta
 
Dietro la porta 2017-08-29 13:20:47 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    29 Agosto, 2017
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Prime battaglie, formative esperienze

Ferrara, prima liceo classico, anno 1929-1930. Riparata matematica, il giovane ebreo protagonista di questa opera, è pronto ad iniziare il nuovo ciclo scolastico che, sulla scia della Riforma Gentile del 1923, accoglie soltanto i migliori adolescenti della più agiata borghesia. Per il ragazzo questo significa perdere Otello, amico fidato di sempre, amico rimandato in inglese inspiegabilmente incapace di far fronte all’esame di riparazione e dunque trasferito in un collegio privato a Padova.
E così il primo giorno di scuola è privo per lui di quella canonica corsa al banco prediletto, di quel consono affiancamento al compagno favorito; Bassani, si ritroverà, di fatto, accanto a Cattolica il migliore dei migliori e, per circostanze avverse, in breve tempo, legherà anche con Luciano Pulga, studente dagli occhi color ghiaccio, originario del bolognese, in ristrettezze economiche, per questo e per altro, reietto e mal visto dagli altri amici.
L’anno scolastico prosegue imperterrito tra versioni di latino e greco, compiti di matematica, interrogazioni, aule, corridoi, invidie, gelosie, pregiudizi, competizioni, credi religiosi diversi, ceti sociali mai sufficienti, e ricerca di pura e semplice amicizia. In questo scenario, Bassani cammina in bilico come un funambolo, cercando quel suo posto nel mondo, cercando quella sua stabilità, cercando una persona con cui poter studiare, condividere e crescere. E crede, nel suo piccolo, di aver trovato questo in Luciano.
Circostanze avverse gli dimostreranno però che non sempre tutto è come appare e qui, sarà chiamato a scegliere: continuare a stare dietro la porta anche dopo aver scoperto la verità, o uscire allo scoperto, ed affrontare quel tradimento che brucia nel profondo?
E’ un percorso formativo a 360 gradi quello che l’autore ci descrive, un percorso che parte da una prova in cui è richiesto di vincere i propri limiti, di vincere intese faticose, di vincere le proprie paure per adoperare e favorire la strada a quel che un giorno sarà il nostro io adulto. Ma non sarà semplice farsi spazio tra ingiurie e giochi di potere, non sarà semplice sapere di chi fidarsi e di chi no, non sarà agevole maturare quando la stessa appartenenza ad una fede religiosa in un periodo altamente radicato nel fascismo, e la stessa condizione economica, farà da ostacolo.
E’ ancora l’analisi di un uomo adulto che a distanza di oltre trent’anni si interroga sul futuro che è stato riserbato ai coetanei, che è incapace di varcarla, quella porta, che è incapace di uscire, di abbandonare un temperamento schivo, riservato e di fuga seppur questo significhi continuare a prediligere la superficialità, la futilità ed inutili e poco gratificanti rapporti umani.
Il tutto è avvalorato da una scrittura forbita, ricercata che in appena 101 pagine è capace di far rivivere gli anni di scuola, che è capace di trasportare il lettore nel tempo, di ieri e di oggi, che è capace di toccare le corde più intime del conoscitore.
Una piccola perla.

«Eppure sapevo che ormai non c’era più rimedio. Anche se mi fossi sforzato di tornare a frequentare Otello come quando eravamo alle elementari e al ginnasio, in fondo al suo odore buono, onesto, avrei sempre ritrovato l’altro, quel disgustoso e opprimente tanfo di brillantina» p. 92

«[..] già allora qualcosa doveva pur dirmi che se Luciano Pulga era in grado di accettare il confronto della verità, io no. Duro a capire, inchiodato per nascita a un destino di separazione e di livore, la porta dietro la quale ancora una volta mi nascondevo inutile che pensassi di spalancarla. Non ci sarei riuscito, niente da fare. Né adesso, né mai.» p. 101

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Commenti

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Non conoscevo questo titolo di Bassani.
Bella e approfondita recensione!
Brava Maria. Bel libro, senza dubbio. Il liceo è ancora visitabile e io sogno un giorno o l'altro di andarci a Ferrara.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
30 Agosto, 2017
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Grazie Laura, di cuore. Io l'ho conosciuto per caso, quindi ti capisco. E' un romanzo breve, di appena 101 pagine, ma fa riflettere molto.. Spero di poter in futuro sapere delle tua opinione :-)
In risposta ad un precedente commento
Mian88
30 Agosto, 2017
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Grazie Laura! :-) Di cuore! Ho conosciuto per caso il romanzo sai? Ed ora che mi hai detto che c'è possibilità di visitarlo, non posso resistere. Non sono vicinissima a Ferrara, ma chissà, confido nel fatto che un giorno, riusciremo a visitarlo...
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