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Tre donne
 
Tre donne 2017-12-26 05:37:46 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    26 Dicembre, 2017
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Un’attrice che fa l’infermiera?

Le Tre donne di Dacia Maraini sono Gesuina, Maria e Lori: sull’asse di un rapporto familiare di discendenza diretta s’infilano tre generazioni e tre momenti dello sviluppo evolutivo della donna.

Gesuina – che non vuole rinunciare alla propria vitalità (“E io ho l’età che mi sento: trent’anni appena fatti…”) - sembra rappresentare l’energia più autentica, nonostante sia (o forse proprio perché è) la nonna: nel momento di difficoltà consiglia alla nipote di non mentire, sostiene economicamente la famiglia (“Un’attrice che fa l’infermiera?”), non rinuncia alla speranza.

La teenager Lori, un miscuglio di egoismo e di altruismo, incarna la superficialità umorale di una gioventù che non sa rinunciare al piacere del momento (“Questo bambino che Lori vuole chiamare Prometeo”), salvo poi pentirsi (ma non troppo).

In mezzo sta l’età della maturità, quella rappresentata dalla quarantenne Maria che rincorre, nelle traduzioni di Flaubert e in Olanda sulle tracce di Van Gogh, il proprio sogno di felicità e di amore. Su di lei si esercitano le forze contrastanti di madre e figlia. Ne sarà la vittima.

Queste dunque le Tre donne.
E l’uomo?
L’uomo di Dacia Maraini è un fantoccio in secondo piano: coreografico (“Il bel francese si è insediato in casa ed è talmente cortese e pulito e ordinato che non gli si può dire niente”), spesso (fisicamente) impotente, ciononostante impegnato a esercitare l’azione endemica del dominio (“Mi chiedo se noi donne abbiamo introiettato un senso delle convenienze, non dico sociali, ma più profonde, riguardanti il pudore e le consuetudini del sentimento, che gli uomini invece non hanno introiettato, abituati come sono ad appropriarsi dei corpi femminili a loro piacere”).

Giudizio finale: unitario nella poetica della Mariani, dualistico nella contrapposizione uomo-donna, triadico nella polarizzazione nonna-madre-figlia.

Bruno Elpis

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Commenti

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Mah... Penso di lasciare volentieri. La Maraini, donna simpatica e intellettuale spesso intelligente e dotata del comune buon senso (virtù non molto frequente fra gli artisti), come scrittrice mi pare poco convincente.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
09 Agosto, 2018
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anche a me.
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