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Cade la terra
 
Cade la terra 2018-01-23 11:16:12 lapis
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    23 Gennaio, 2018
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Memorie di solitudine

Strade abbandonate, ricoperte da uno spesso strato di polvere. Case in rovina, lasciate aperte perché tanto non ci sono più abitanti da difendere o ladri da scoraggiare. Ad Alento tutti sono ormai fuggiti, spaventati dal lento e inesorabile franare della terra.

In questo paese che scivola, però, c’è una donna che resiste.

Nella vecchia casa dell’olmo in cui ha lavorato per un’intera vita come istitutrice, Estella si mette il vestito della festa e allestisce il banchetto delle memorie. Perché in quel borgo non vivono più uomini, ma vivono ancora storie. E allora Estella resiste, per custodire tenacemente i ricordi di tutte le solitudini, le nostalgie, le lacrime, le speranze di cui quei muri logori e quegli oggetti impolverati sono stati testimoni. Per cercare disperatamente di animare con il soffio vitale della memoria i fantasmi del passato, affinché il loro coraggio, la loro voce, il loro dolore non sprofondino nel fango dell’oblio.

“Nella polvere di queste rovine, in questa polvere che il tempo ha sparpagliato posso riconoscere volti oggetti capelli rimasti fra i sassi, lacci di scarpe confusi con le piccole nervature delle foglie, giunture schiantate e sedie e tavoli transitori, e una parola per volta, finché avrò vita, imbastirò la storia di questo paese”.

Carmen Pellegrino ci regala un romanzo avvolto in un’atmosfera surreale e sospeso nel tempo, raccontandoci - attraverso Estella - personaggi veri, forti, vibranti, capaci davvero di stagliarsi dalla carta e toccare le corde del cuore del lettore. Evoca storie dimenticate, lasciando che verità e immaginazione, vita e morte, presente e passato si mescolino in parole senza tempo. “Cade la terra” è davvero un romanzo di rara sensibilità, in cui il tema dell’abbandono e della memoria viene affrontato con voce poetica, elegante, ricercata, che nulla concede al facile pietismo per i vinti e gli invisibili, perché ogni solitudine e ogni dolore sono addolciti dalla cura e dalla comprensione con cui li avvolge la loro tenace custode. Un romanzo intenso ed emozionante, di cui non posso che consigliare la lettura.

"Sediamo presso i morti che ci divengono così cari, ne ascoltiamo le parole il cui senso abita in noi e non dobbiamo fare altro che riconoscerlo. Talvolta essi ci ricompensano, quando ritornano a casa nelle forme più strane. D'altronde, nessuno fra i morti se ne va completamente, così come fra i vivi nessuno ci sarà mai del tutto".

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