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Opinione inserita da ornella donna 26 Gennaio, 2018
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Due anime adolescenziali
Una storia d’amore dell’adolescenza con il contorno delle montagne, un po’ più distanti, ma sempre presenti. Questo è l’ultimo libro di Francesco Vidotto, dal titolo Meraviglia.
La storia di Lorenzo sempre cresciuto in un piccolo paesino delle Dolomiti, Tai di Cadore, costretto dai genitori a trasferirsi in città Conegliano. Tutto in quel luogo gli è completamente estraneo. E l’impatto con la scuola non dà migliori risultati: i compagni lo ignorano, i professori sono poco attenti e poco preparati a coinvolgerlo. Risultati scolastici non ce ne sono e la sua famiglia gli si rivolta contro. Lorenzo è un ragazzino inquieto, solitario ed infelice. Fino a quando incontra Lavinia: lei lo salva da una banda di bulli che vogliono fargli del male, lei è la sua ancora di salvezza, la sua luce, la sua stella splendente. Ma anche lei soffre, in preda ad un segreto che la annienta, ed è sull’orlo del precipizio. I due non possono che percorrere una strada insieme, calpestando un sentiero lastricato e sofferente.
Il libro non è il solito romanzo adolescenziale, di formazione. E’ un testo potente, forte che:
“si schiude su uno scenario imprevedibile, davvero impensabile, che testimonia la grande forza della vita e i segni del destino.”.
Un inno alla vita, sempre e comunque. Un libro energico e robusto, che in alcuni tratti commuove e fa riflettere. Un ritratto intimo ed intimistico della vita, a volte difficile e sofferente, di due adolescenti, ombrosi, ma nonostante tutto, vivi. Una “meraviglia”, appunto.
