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L'ultima diva dice addio
 
L'ultima diva dice addio 2018-03-28 12:47:49 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    28 Marzo, 2018
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menzogna e verità in una diva

L’ultima diva dice addio di Vito Di Battista è un esordio sofisticato, un viaggio nostalgico nei ricordi di una donna che ha vissuto intensamente. Ambientato a Firenze, è un percorso di nostalgia e di passato, tra menzogna e verità, narrato da un punto di vista molto particolare: quello di un giovane che lei sceglie come biografo, in modo del tutto casuale.

La diva in questione è Molly Buck, una diva sul viale del tramonto. Ma chi è lei?

“A prima vista mi sembrava più alta di quanto fosse in realtà. Mi venne incontro e si ridimensionò, assumendo le forme di un normale essere umano che è stato scalfito dallo scorrere del tempo ma non ha ancora perso la grande guerra contro la vecchiaia.”.

Da molti amata, da molti odiata:

“Molly Buck è l’esempio di tutto quello che c’è di sbagliato a questo mondo.”

Improvvisamente al culmine della carriera si ritira dalle scene senza fornire spiegazioni, senza clamore, lontana da tutti e da tutto. Quando la notte di Capodanno muore, davanti al cancello della clinica c’è un giovane seduto su una panchina, che ripercorre con il pensiero tutte le tappe di vita di questa donna straordinaria. Così:

“l’attrice ricorda i personaggi con cui ha condiviso frammenti di vita: la sorella Anne, prostituta per scelta e vittima di una resa dei conti letale; il figlio Philip, partorito a quindici anni in America e cresciuto come figliastro di un’altra sorella, che diventa predicatore battista e vede nella madre l’emblema del peccato. E poi il signor Edward Windmill, un nome che compare spesso tra i sospiri della diva, un uomo misterioso e sfuggente che il protagonista insegue senza tregua.”.

Il giovane conferisce voce a una storia in cui tutti i colori dell’esistenza si stendono in tutta la loro pienezza, indagando nell’anima di una donna forte e al contempo fragile , intensa ed enigmatica.

Un esordio che convince sia per i contenuti mai banali, ma piuttosto profondi, sia per la prosa perfetta, intensa, precisa, affascinante. Un piccolo gioiellino di narrativa per una esistenza non comune. Una fiaba sul filo dei ricordi.

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