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Il basilico di Palazzo Galletti
 
Il basilico di Palazzo Galletti 2018-07-14 17:48:32 ornella donna
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    14 Luglio, 2018
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Marò e Giulia

Indiscussa protagonista del libro di Giuseppina Torregrossa, Il basilico di Palazzo Galletti, è Maria Teresa Pajino, vicequestore aggiunto al commissariato del quartiere Politeama a Palermo, specializzata in crimini violenti come il femminicidio. Ora deve occuparsi del brutale delitto di Giulia Arcuri, una giovane donna efebica, affetta da una malattia particolare che non le permette di stare alla luce del sole. Lei, creatura della luna, viene uccisa nella sua casa, il famoso Palazzo Galletti, ex bordello di grido, in mezzo alle tante piantine di basilico, che:
“induce torpore ed conduce alla pazzia.”.
Una donna molto simile a Marò, che si identifica in lei, abile cuciniera, che prepara deliziosi manicaretti per il fidanzato Rosario detto Sasà, burbero e antipatico sostituto commissario, che non apprezza per nulla il suo amore. La relazione con lui ha qualche difficoltà, e
“Marò , come Giulia, rimase incantata dalla magia del luogo e dimenticò di un tratto le amarezze del suo amore impossibile, sprofondando nel gorgo della nostalgia. I ricordi della sua vita felice le passarono davanti e si vide bambina, mentre giocava con la sorella, sentì le delicate carezze del padre sui capelli, nelle orecchie le filastrocche della nonna, sulle labbra la freschezza del primo bacio. Erano belli, quei giorni, neutri gli accadimenti, facili le relazioni.”.
Per lui, Rosario, forse:
“era stata l’ultima occasione di avere una vita normale.”.
Su tutto Palermo, i suoi colori, i suoi profumi, un mondo variegato di indubbio fascino e bellezza, e di indubbie contraddizioni.
“Giuseppina Torregrossa ha scritto una storia guizzante e sensuale, punteggiata di humour, e capace di circoscrivere in modo conturbante i desideri inespressi e le impasse di una donna che si trova nel passaggio cruciale dalla giovinezza alla maturità.”
Un ottimo libro, la cui lettura però mi è risultata un po’ faticosa, troppo avvicendata da continue espressioni siciliane, che interrompono la comprensione del testo. Ma per il resto un bel libro. Anche se non il migliore della scrittrice. Come giallista convince meno.

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