Dettagli Recensione

 
La ciociara
 
La ciociara 2020-01-21 17:03:06 AriMonda
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
AriMonda Opinione inserita da AriMonda    21 Gennaio, 2020
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La guerra è dappertutto, in campagna come in città

“La ciociara” di Alberto Moravia racconta l’esperienza di due donne, madre e figlia, costrette a scappare da Roma durante la Seconda Guerra Mondiale per scampare ai bombardamenti e alla carestia che imperversava nella città. Ma, allargando il campo dell’obiettivo, ci si rende conto di trovarsi di fronte a qualcosa di molto più grande: al senso stesso della violenza e della forza distruttiva di un’esperienza profanatoria come quella della guerra.

Cesira, la protagonista, è una donna semplice, pragmatica e concreta, tutta volta alla pulizia della casa, al negozio e alla cura della figlia Rosetta. Una donna trapiantata a Roma dalla Ciociaria, contenta di aver abbandonato i campi della sua infanzia, nonostante rimanga forte l’attaccamento a quei luoghi e alla sua origine contadina, pronta per cominciare una vita completamente diversa, da abitante di città, nella casa dell’odiato marito. Se la guerra in un primo momento sembra essere una manna dal cielo per la donna, la quale attraverso la “borsa nera” riesce a intascarsi parecchi soldi facendo leva sulla penuria di viveri, alla fine la costringe ad abbandonare la casa amata, simbolo di una vita desiderata e poi afferrata con mano, coltivata e protetta dalle sue cure, ed ora strappatale via da una guerra che non capiva e non voleva.

Madre e figlia, a malincuore, partono per la campagna, con l’illusione di raggiungere la casa dei nonni e poter aspettare la fine delle guerra mangiando e riposandosi, come se si trattasse di una semplice vacanza. Scopriranno sulla loro pelle che la guerra non fa sconti, non va in vacanza e non risparmia la campagna, per quanto essa possa comunicare tranquillità e ristoro.
Non arriveranno mai alla casa dei genitori di Cesira, il treno pieno di nazisti non giunge a destinazione e costringe le due donne, sole, con le valigie caricate sulla testa a cercare riparo altrove.

“La ciociara” è la storia di una parte dell’Italia, quella costretta a scappare e cercare rifugio sui monti, lontano dai centri abitati, a fare provviste senza sapere per quanto tempo se le sarebbero dovute far bastare. Di uomini e donne costretti dalla necessità a sospettarsi l’un l’altro, ad aiutarsi solo per tornaconto personale, ad aspettare con ansia ora la vittoria degli Alleati ora quella dei tedeschi, purché mettessero fine alla miseria, alla fame e alla lontananza dai propri cari e dalle proprie case.

È la storia di due donne, sole, che si fanno forza l’un l’altra per cercare di sopravvivere alla fine della guerra, qualcosa di innaturale che sotto i loro occhi stava storpiando la natura dell’uomo. Cesira, per proteggere la figlia, pura come un angelo e perfetta nella sua “ignoranza”, trova la forza di andare avanti e non buttarsi giù di fronte agli intoppi che incontrano lungo il cammino. Riesce a provvedere ad entrambe, grazie al denaro della “borsa nera”, a garantirsi un tetto sopra la testa e provviste per l’intero periodo in montagna. Ma è proprio quando tutto sembra essere finito e risolto per il meglio che le cose precipitano. Gli Alleati sbarcano e sbaragliano le truppe tedesche conquistando terreno e permettendo agli sfollati di scendere a valle.

Qui, Cesira avrà modo di constatare come la guerra non tiri fuori il peggio delle persone, ma permetta agli uomini di sfogare la loro vera natura, di fare uscire, senza regole e senza paura delle conseguenze, la bestialità che si annida in fondo all'essere umano, senza tralasciare nessuno. L’egoismo e il tornaconto personale anestetizzano l’uomo e lo rendono indifferente alle disgrazie altrui, capaci di spostare un cadavere dalla strada e proseguire come se nulla fosse successo; di stuprare, rubare, vivere sulle spalle degli altri senza che nessuno venga punito, senza sensi di colpa, senza sentire il bisogno di redimersi.

Cesira assiste ad eventi tragici e drammatici, come donna e come madre, vede la figlia cambiare sotto i suoi occhi e sente su di sé il peso dell’impotenza di fronte alla sofferenza e al dolore di un essere così perfetto rovinato per sempre.
La guerra ha cambiato il volto dell’Italia e gli animi degli italiani, e quella donna che in gioventù era in grado di trasportare “sul cercine, in bilico sulla testa, […] fino a mezzo quintale”, si ritrova a dover sopportare sulle proprie spalle qualcosa di molto più pesante: la consapevolezza che tutto è cambiato, la guerra aveva segnato la “tomba di indifferenza e di malvagità”, mentre il dolore provato, sulla carne e nell'anima, le aveva salvate e restituite alla vita, una vita non felice e forse piena di oscurità, ma “la sola che dovessimo vivere”.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
150
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Recensione molto sentita, brava ;)
Ciao Arianna. Anche a me questo libro è piaciuto.
Per chi pensa a Moravia come scrittore che rappresenta la borghesia, sarà una bella sorpresa questo Moravia neorealista.
siti
21 Gennaio, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Arianna, grazie per avermelo ricordato, in effetti mi manca questa lettura.
In risposta ad un precedente commento
AriMonda
21 Gennaio, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie mille Daniele! Sono nuova e sto cercando di capire come muovermi e quale contributo posso lasciare. Mi fa piacere se ti è piaciuta
In risposta ad un precedente commento
AriMonda
21 Gennaio, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Emilio. A me personalmente Moravia piace tantissimo, penso che sia uno dei mie scrittori "dell'anima", e lo apprezzo molto sia come critico e censore della borghesia, quale sicuramente è, sia in questa versione neorealista, crudo e diretto, capace di rappresentare senza fronzoli e banalità qualcosa di così tragico come la guerra.
In risposta ad un precedente commento
AriMonda
21 Gennaio, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Consigliatissimo. Si discosta dai romanzi di Moravia più conosciuti come Gli indifferenti, La noia o La vita interiore, abbandona la critica alla borghesia e all'ipocrisia della forma per narrare la storia di due donne che poi è stata la storia di tante altre che hanno vissuto in quelle zone in quel determinato periodo storico. Non penso ti deluderà!
Un libro bellissimo letto qualche anno fa! Ovviamente io conoscevo il film, indimenticabile. Ma il libro lo è altrettanto e più completo
In risposta ad un precedente commento
AriMonda
24 Gennaio, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Si davvero molto bello, intenso e interessante. Il film mi manca, ma penso che lo recupererò a breve :)
8 risultati - visualizzati 1 - 8

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante