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Infanzia e adolescenza di Elena e Lila.
E' il romanzo di una grande scrittrice (Elena Ferrante è uno pseudonimo), non per niente classificata da TIME nel 2016 tra le cento personalità più influenti al mondo. Un romanzo, uscito nel 2011, il primo (riguarda l'infanzia e l'adolescenza) di una tetralogia che proseguirà negli anni seguendo le vicissitudini di due amiche, Elena e Lila, accompagnate nel loro percorso, dalle prime esperienze scolastiche via via fino alla giovinezza ed alla maturità. "L'amica geniale", fra l'altro uno dei migliori romanzi degli ultimi 25 anni secondo il New York Times, è ambientato a Napoli, in un rione malfamato, nei primi anni del dopoguerra. Il racconto è affascinante e commovente, un affresco pieno di chiari e scuri, la storia di due anime, la storia di una città uscita dalle ferite di una guerra che cerca di risollevarsi, tra mille espedienti e personaggi indimenticabili che lasciano segni indelebili. Le due ragazzine sono molto intelligenti e provengono da famiglie diverse: Elena figlia di un usciere del Comune e di una madre bislacca e brontolona, Lila figlia di uno scarparo. La prima è grassoccia, con i brufoli, la seconda magrissima, trasandata, con lampi di cattiveria negli occhi: si compensano a vicenda, crescono insieme in vicoli dove più o meno tutti si conoscono e tirano a campare, ognuno come può. Fanno le elementari insieme per separarsi poi alle medie: Elena, più metodica e diligente, continua con ottimi risultati, Lila non ne ha la possibilità economica, ma divora i libri di Elena, imparando tante cose per conto suo e mostrando un'intelligenza acuta e vivace. Poi, ecco il ginnasio e il liceo classico: Elena continua con ottimi voti, Lila lavora con il padre e tenta di convincerlo a produrre scarpe in proprio, con risultati altalenanti e battibecchi continui. Il quartiere intanto cambia, le ragazze crescono, sbocciano le prime simpatie, le prime infatuazioni, le gite in città, l'incontro con un mondo nuovo fatto di persone diverse, più eleganti, con macchine lussuose. Elena e Lila appaiono dapprima spaesate, non credono ai loro occhi, sono invitate ai primi balli, si accendono rivalità, scoppiano litigi, le prime discussioni con ragazzi sempre pronti alla rissa, alcuni schierati con simpatie politiche opposte, comunisti contro monarchici, o appartenenti a famiglie malavitose che ostentano benessere. Elena e Lila sperimentano i primi fidanzamenti, non si perdono di vista, anche quando Elena accompagna d'estate amici più piccoli al mare: si scrivono, non possono fare a meno di consultarsi, di pensarsi, di far parte l'una della vita dell'altra. Elena intanto cresce e si prepara alla maturità ma è Lila che sboccia prepotentemente e accende la fantasia dei maschi locali. Dice infine di sì a Stefano, figlio del salumaio che si è prodigato nel favorire l'attività industriale del padre calzolaio con finanziamenti, però, di assai dubbia provenienza: verrà alla fine celebrato un fastoso matrimonio, come di consuetudine nel rione, Lila ha appena sedici anni, ma non tutto filerà liscio come sperato ...
Così, a grandi linee, la storia di Elena e Lila.
Ma c'è molto di più. Sono tanti i temi trattati che emergono dalla lettura, un primo approccio che può sembrare fluire monotono, senza picchi di interesse, ma che, riflettendo, rivela introspezioni profonde sui caratteri delle protagoniste ed una varietà di temi complessi. In primis le varie fasi comportamentali di Elena e Lila, due ragazzine tanto diverse ma così simili da mettere in dubbio a quale delle due affidare la "genialità" del titolo: Lila indubbiamente è più brillante, propositiva, ha più carattere, voglia di imparare e di trovare soluzioni decisive in situazioni ingarbugliate, ma, guarda caso, è proprio Lila a definire invece "geniale" l'amica Elena, per la sua capacità e costanza negli studi e per i risultati ottenuti. Il che fa pensare che l'autrice abbia voluto affidare a tutte e due la patente di "geniale", ognuna ovviamente a modo suo.
Le due protagoniste vivono e crescono poi in un ambiente particolare. un ambiente in cui farsi valere è anche questione di sopravvivenza, dove le liti tra clan sono frequenti, costellate da minacce di morte, e dove l'etichetta di "plebe" marchia le persone in modo indelebile, confinandole in un mondo lontano da un'altra Napoli, quella del benessere e delle prime automobili "lussuose". L'autrice, tra i vari temi che emergono nel racconto, non trascura quello dell'emancipazione femminile, ben evidente in quegli anni, anni in cui l'istruzione superiore privilegiava i maschi : Lila infatti non ce la fa a proseguire gli studi dopo le elementari, mentre Elena riesce solo dopo raccomandazioni, interventi di insegnanti, sacrifici familiari. Anche la malavita interviene pesantemente a condizionare la vita dei personaggi: amicizie interessate, strozzinaggio, ricatti inquinano ambienti forse già predisposti, mentre affiorano le prime rivalità politiche che influenzano antipatie e simpatie giovanili.
Un quadro generale che ci mostra un'Italia postbellica in trasformazione, dove boom economico e cambiamenti sociali si intrecciano a delineare situazioni nuove e speranze in una vita migliore.
Lo stile della Ferrante è semplice, piano, informale, impreziosito da approfondimenti psicologici che seguono via via l'aprirsi alla vita delle protagoniste. Il romanzo invita a riflessioni profonde sui cambiamenti di Elena e Lila, pronte, ognuna a modo suo, a fronteggiare situazioni nuove, nuovi rapporti, amori e delusioni. Una storia da leggere e magari rileggere: uno stimolo anche a seguire le vicende delle protagoniste nei tre romanzi successivi.