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La cena
 
La cena 2010-07-06 16:54:35 Teresa
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Teresa Opinione inserita da Teresa    06 Luglio, 2010
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Queste sono le generazioni future?

Tema più che mai attuale. Due famiglie benestanti, senza particolari problemi, scoprono all'improvviso che i figli hanno commesso un omicidio ai danni di una senzatetto, senza assolutamente alcun motivo, ma solo per il gusto di perseguitare una persona già malridotta dalla vita stessa.
Agli ignari genitori crolla il mondo addosso, convinti di non aver mai fatto mancare nulla ai figli, nè a livello economico che educativo.
E' come risvegliarsi dopo un brutto sogno e accorgersi che l'incubo è appena cominciato..in che cosa hanno sbagliato? Come possono dei ragazzi appena adoloscenti arrivare a simili efferatezze?

E' così che inizia questo romanzo ed è da questo punto che chi pensa ancora che la Famiglia del Mulino Bianco esista è un illuso..o semplicemente pazzo!
Dietro ogni nucleo apparentemente normale, esistono drammi familiari, segreti, problemi di ogni genere. E' NORMALE che lo sia. Non è altrettanto normale cercare di nasconderli. O, peggio, non vederli.

Questi figli..gioie e dolori! Quante volte avete sentito dire (o detto): "Certo, mi danno preoccupazioni, ma anche tanta soddisfazione!".
Ma quante volte avete abbassato la soglia di attenzione, controllandoli meno, fidandovi di loro? Sapete veramente dove vanno quando escono?
E quante volte li avete sgridati, ma in realtà non puniti?
Quanto devono ancora fare per attirare la vostra attenzione? I figli, inconsapevolmente, lanciano segnali di allarme e bisogna saperli cogliere, prima che sia troppo tardi..prima che avvenga l'irreparabile..
Prima che appaiano su Youtube immagini di ragazzi minorenni che rubano un furgone e lo guidano, distruggendo un sacco di auto in sosta. Prima che lancino un sasso dal cavalcavia perchè si annoiano.
Prima che picchino un clochard che non ha altra difesa se non le parole.

I figli non vanno solo difesi, ma anche puniti, al momento giusto e nel modo giusto. Non significa per questo essere cattivi genitori. Soprattutto, non bisogna essere loro complici nel giustificare il loro comportamento. Perchè altrimenti non distingueranno più il bene dal male.
Herman Koch, con questo romanzo, ci trasmette un messaggio molto importante, un monito a tenere sempre alta la guardia, accorgersi degli sbalzi d'umore, degli sguardi bassi, delle risposte evasive. Per non chiedersi mai: "Dove abbiamo sbagliato?"

Finale davvero sorprendente, che lascia un fastidioso senso di inadeguatezza, oltre a numerosi dubbi su quelle che saranno le generazioni future. Cosa sarà la priorità?

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