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Corpi e anime
 
Corpi e anime 2011-02-02 13:19:26 valedell
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5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
valedell Opinione inserita da valedell    02 Febbraio, 2011
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corpi e anime

Questo è quel che si dice un gran bel romanzo.
Dopo averlo letto mi sono convinta ad iscrivermi a medicina.
E’ un libro intenso, crudo in molte sue parti spesso brutale nella descrizione di molte "pratiche" mediche ma che esprime fedelmente la condizione umana e fisica degli ospedali di inizio 900;Spietato nell’espressione del “male” non solo inteso come malattia ma anche nelle mille sfaccettature e ingiustizie che comporta.
Interessante è la posizione umana di fronte a tutto ciò, verificabile nelle intrecciate storie che lo strutturano, dal padre Doutreval con il suo schematismo messo a durissima prova, ai suoi figli, Michel in particolare con l’amore per la fragile Eveline e con le sue scelte che solo alla fine non puoi che condividere.
Il tutto viene avvolto da figure e storie secondarie che alla fine non sono secondarie proprio a nessuno.
A qualcuno potrà sembrare un libro datato ma la sua attualità è impressionante, i vecchi ricoveri per la tubercolosi sono oggi sostituiti dai nostri super ospedali con malattie meno curabili, ma dove la posizione medica e umana è assolutamente la stessa.
Non è un libro morale o moralista,non è un libro per medici e basta,non è un libro leggero, è un libro che non lascia indifferenti, pone mille domande ma alla fine la conclusione ognuno deve trovarla per se.

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Commenti

17 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Che bello sentirsi ispirati.... :)
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valedell
02 Febbraio, 2011
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se ti capiterà di leggerlo, fammi sapere la tua opinione!
PS: hai visto qs volta mi sono impegnata sul serio a recensire

02 Febbraio, 2011
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Cara Valeria non ho ancora avuto modo di leggerlo.nella tua recensione accenni a una posizione medica e umana, negli ospedali, che nel tempo non è cambiata: vale a dire?
Ciao

02 Febbraio, 2011
Ultimo aggiornamento:
02 Febbraio, 2011
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Brava,questa è una recensione convincente.
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valedell
03 Febbraio, 2011
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spero di rendere il concetto,il riferimento è che oggi ci son più mezzi,più cure e più assistenza, più tutto,(rimango sconvolta da certe manovre e pratiche del libro quasi medievali),pensavo anche più rispetto, ma non è vero, non si è infallibili oggi come allora, nemmeno più "bravi" ed è inevitabile scontrarsi con un'ipossibilità, un muro di impotenza.Nel libro il medico è descritto in vari modi: distratto,cinico,ironico,che può omettere ciò che vede per non rimanerne turbato,ma cmq sono uomini con un lavoro che li porta al confronto/scontro con la realtà,che sono costretti a tirar fuori il loro lato più umano, senza falsi buonismi ma per necessità,penso che oggi sia lo stesso mascherato da più buonismo ma è uguale.
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03 Febbraio, 2011
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Grazie per la spiegazione.Lo leggerò.Ciao
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03 Febbraio, 2011
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Non c'è buonismo in un reparto Oncologia, c'è solo più professionalità.
Il buonismo è la morte della Medicina.
In risposta ad un precedente commento

03 Febbraio, 2011
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Tuttavia più bravi di allora direi proprio di sì...
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valedell
03 Febbraio, 2011
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sono del tuo stesso parere, ma ho visto dare nuove diagnosi proprio in oncologia dal mio direttore ad esempio cariche di cose "belle" che poi proprio a lui non interessano nulla perchè è di un cinico che fa spavento, dico solo che prima o poi qualche domanda in più te la poni o ti ci scontri
In risposta ad un precedente commento

03 Febbraio, 2011
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Guarda, non sono d'accordo. Se intendi per cinismo il distacco che deve SEMPRE intercorrere fra un oncologo ed un paziente rispondo che è giustissimo possedere questo requisito. Perdona, direttore di cosa?
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