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Nelle terre estreme
 
Nelle terre estreme 2011-07-17 10:37:01 R๏гy.o°
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3.0
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R๏гy.o° Opinione inserita da R๏гy.o°    17 Luglio, 2011
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Fuggire dal mondo per ritrovare se stessi

“Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte”.
Leggere questo libro è davvero illuminante. A fine lettura sei ancora lì a rimuginare sui pensieri del protagonista e sei tentato di seguire la sua strada.
Chris McCandless è sicuramente un uomo “con le palle”. Una figura che raramente puoi scordare, una persona che – una volta conosciuta la sua storia – è impossibile non apprezzare.
“Da due anni cammina per il mondo. Niente telefono, niente piscina, niente animali, niente sigarette. Il massimo della libertà. Un estremista. Un viaggiatore esteta la cui dimora è la strada. Scappato da Atlanta. Mai dovrai fare ritorno perché the west is the best. E adesso, dopo due anni a zonzo, arriva la grande avventura finale. L'apice della battaglia per uccidere l'essere falso dentro di sé e concludere vittoriosamente il pellegrinaggio spirituale. Dieci giorni e dieci notti di treni merci e autostop lo hanno portato fino al grande bianco del Nord. Per non essere mai più avvelenato dalla civiltà, egli fugge, e solo cammina per smarrirsi nelle terre estreme.” E’ questa la sua storia, scritta da lui stesso sopra il bus in cui trova dimora lì in Alaska. E’ un ragazzo colto, con lo spirito temprato dallo sport praticato da quando era ancora un lattante e con qualche serio problema nel rapporto padre-figlio. A 21 anni si laurea a pieni voti in Antropologia, dona tutti i suoi soldi alla Oxfam, brucia i pochi dollari che ha in tasca e parte. Parte solo, alla ricerca di sé stesso. Non si cura di nessuno, eccetto della sua anima (e lo testimoniano anche i fedeli libri di Thoreau, Tolstoj e London che si porta sempre dietro). E’ un ragazzo che preferisce il silenzio, ma non esclude le belle chiacchierate. Durante il suo viaggio infatti incontra tante persone, tutte diverse l’una dall’altra, ed è strabiliante leggere che appena due giorni di conoscenza hanno impresso in queste persone un ricordo talmente forte di Chris da provarne dolore. Ma la forza straordinaria del ragazzo sta proprio nell’allontanarsi dalle persone con cui riesce a legarsi (commovente il capitolo dell’anziano signore che guarda Chris come se fosse il suo figlio prediletto): il suo scopo infatti è viaggiare, scoprire sé stesso non nel rapporto con gli altri ma nel rapporto con la natura, quella natura così selvaggia che in più occasioni gli presenterà insidie non indifferenti. Lo scopo del viaggio di Chris è quello di ritrovare la semplicità e la purezza di una vita senza soldi e senza “le abitudini artificiali, i pregiudizi e le imperfezioni del mondo civilizzato”. Unico desiderio è quello della solitudine estrema. Ed è così che Chris parla alla tua anima e ti commuove, ti fa arrabbiare, ti fa sentire un inetto, un sempliciotto. I suoi valori così determinati gli sono costati la vita, e forse è questo che ci allontana dalla virtù: la paura di soccombere. Solo Chris e pochi prima di lui sono riusciti nell’intento di eliminare questa paura. E io vorrei avere una macchina del tempo per tornare a quel lontano ’92. Non di certo per negare a Chris la sua esperienza, pur sapendo come sarebbe finita, ma almeno avrei voluto farmi un’intensa chiacchierata con questo ragazzo così nobile nei valori. Non esagero quando scrivo che per me è un eroe.
E giuro che questo passo sarà il mio stimolo giornaliero per combattere la paura:
“Vorrei ripeterti di nuovo il consiglio che già ti diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Se vuoi avere di più dalla vita, devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e adottare uno stile più movimentato che al principio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato, ne assaporerai il pieno significato e l'incredibile bellezza”.

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