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La vita davanti a sé
 
La vita davanti a sé 2011-07-23 16:42:59 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    23 Luglio, 2011
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Stato di Ebetudine

Romain Gary ci ha regalato, prima di lasciarci,dopo aver indossato la sua vestaglia rossa in modo che il rosso della seta rendesse meno macabro quello del sangue,dopo un ultimo saluto alla bellissima moglie Jean Seberg(che lo aveva preceduto nella pazzia) e una pallottola in testa: un capolavoro, non si può aggiungere altro.
Nella banlieue parigina al sesto piano di una palazzina, abitata da tutto il mondo tranne che dai Francesi, c'è Madame Rosa,una vecchia prostituta ebrea,che si arrampica tutti i giorni su quest'inferno e con affanno trascina il suo culone grasso nell'appartamento dove l'aspettano una decina di marmocchi. Sono i figli delle sue colleghe, quelle che ,per timore della polizia, degli assistenti sociali e dei ruffiani pagano una quota mensile per poter essere sicure che i loro pargoli siano in buone mani,mangino e dormino. Fra questi bambini c'è Mohammed,detto Momò, un ragazzino con il quale Madame Rosa ha stretto un legame speciale, con lui divide il pane, i sogni e gli incubi; la vecchia si sveglia tutte le notti, si veste, prende la valigia e aspetta che salgano su le SS per riportarla ad Auschwitz,Momò sogna che ogni notte una leonessa entri in camera sua ,salga sul letto e lo lecchi, è talmente sicuro dell'esistenza del felino che gli altri bambini hanno paura di dormire con lui che sorride sornione:"il vecchio Hamil gli ha raccontato che le leonesse amano i propri cuccioli e non li abbandonerebbero mai!"
Infatti Momò da quando ha saputo che Madame Rosa riceve un vaglia con dei soldi per il suo mantenimento assilla la povera vecchia con migliaia di domande perchè vuole conoscere sua madre,ma l'ebrea adora il piccolo arabo e si guarda bene dal metterlo al corrente della terribile tragedia che l'ha condotto da lei.Dunque in quest'asilo abusivo, dove l'illegalità, per ironia della sorte,serve a proteggere e garantire un'infanzia felice che il degrado sociale negherebbe e la legge condannerebbe al brefotrofio e alla perdità della patria potestà da parte delle madri-prostitute,si vive la vita, quella fatta di sofferenze e gioie.
Un romanzo sull'emozione di crescere e sull'emozione di morire.
Meniseur Hamil ,lei che è il vecchio più giovane del quartiere, che prega il Corano e legge Victor Hugo,mi dica: "si può vivere senza amare nessuno?"
di Luigi De Rosa

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LuigiDeRosa
26 Luglio, 2011
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E tu sei sempre molto gentile.Ciao
Bella recensione, grazie.
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