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L'inconfondibile tristezza della torta al limone
 
L'inconfondibile tristezza della torta al limone 2012-03-27 08:15:09 Yoshi
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    27 Marzo, 2012
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MI HA LASCIATA BASITA! Scusate per il commento tro

Premetto una cosa: ho preso questo libro perchè mi avevano detto che era una scrittrice ironica e leggera. e se cercate questo: non è il libro per voi!

E' praticamente la storia moderna di un nucleo famigliare di persone sole e senza dialogo.
Questa bambina, sola e incompresa. Nessuno che le crede nel suo "potere" o che le presta le dovute attenzioni e il giusto amore.
Il fratello, solitario e incompreso anche lui solo ad affrontare il suo disagio.
La madre anch'essa sola e lasciata a se stessa che per non pensare si butta a capofitto nell'artigianato, che però dimentica anche lei di pensare realmente ai figli e forse per uscire dalla pesantezza della situazione si crea una vita parallela. Come biasimarla.
Il padre, anche lui solitario e solo a se stesso, anche lui col suo disagio che praticamente non c'è neanche.
Tutte queste persone insieme creano una sorte di nostalgica e triste famiglia mancata che a causa di queste "sensibilità spiccate" ereditate dal nonno non permettono di vivere come una comune famiglia.
Mi ha creato una vera e palpabile angoscia e tristezza.
Ed ecco spiegato Il mio voto Piacevolezza: 2.
La scrittura è scorrevole e lo stile della Bender mi piace moltissimo.
Ti porta a stare attaccato fino all'ultima pagina, l'ho letto in 4 giorni solo perchè dovevo fare altre cose sennò lo avrei finito in due. Ed ecco spiegati gli altri due voti.
Lo consiglio a chi vuole leggere una storia particolare, tra il surreale e per nulla banale.
Io forse, se avessi saputo prima che era così "sentimentalmente pesante" non lo avrei neanche guardato.

Mi ha fatto anche riflettere che, nella normalità della vita, siamo tutti a disagio per qualcosa e spesso ci limitiamo con le persone, indistintamente dal fatto che le amiamo o meno, per paura di essere giudicati e non essere realmente compresi.
Non che non lo sapessi, ma questo libro te lo spiattella nudo e crudo.
Mi ha spaventato capire che dietro alla facciata felice e spensierata delle persone in realtà ci sono dei demoni giganteschi.
A volte immotivati, come la paura di essere giudicati dalle persone.
A quelli motivati come, mi viene in mente, i problemi col cibo.
Ognuno di noi ha il suo lato oscuro ma ho anche capito con questo libro che è bello avere qualcuno che ti ama o che tu ami (dalla famiglia agli animali) con cui condividerli, perchè da soli è terribile e si finisce per auto distruggersi.
E' un libro che va a interpretazione e lascia moltissimi punti di domanda cui, ovviamente dovrà rispondere il lettore a seconda del suo stato d'animo e interpretativo.

SPOILER NON LEGGETE SE NON LO AVETE ANCORA LETTO MA VORRESTE FARLO!

Non ha lieto fine per nessuno dei personaggi.
Credo che questo libro vada a interpretazione e secondo me quello che ha scritto la ragazza prima di me, cioè che il fratello è autistico, non è possibile.
Non che il suo pensiero sia sbagliato, l'ho pensato anche io all'inizio, ma in realtà lui aveva un dono.
La sorellina sentiva gli stati d'animo delle persone che cucinavano le pietanze che lei assaggiava.
Il nonno sentiva gli odori delle persone e per quello girava con un fazzoletto sempre sul naso.
Il padre, non lo dice apertamente, dice solo che aveva un potere speciale che avrebbe cambiato tante persone, un dono positivo ed era per quello che non entrava negli ospedali.
Per me lui, seguendo il filone dei familiari, poteva assorbire le malattie delle persone.
E così il figlio. Joseph, sempre a mia interpretazione perchè non lo definisce, può anche lui assorbire le malattie e gli stati d'animo delle persone ed è per questo che lui scompariva.
Per sopperire a questo suo potere che lo ha portato ad autodistruggersi.
E ovviamente, anche lui aveva capito che la madre fin da quando loro erano piccola tradiva il padre. Per quello lui voleva rimanere sempre solo e non usciva mai.
E' solo così che posso spiegare le sue sparizioni, forse per andare a prendere da mangiare lui perdeva completamente il senso del tempo ed era oper quello che tornava disidratato e privo di energie.
L'ultima frase dice: "...era così diversa dalla scelta di una sedia pieghevole, se non per il fatto che la mia scelta mi permetteva di rimanere anel mondo e la sua no?"
Con questa frase mi ha creato angoscia, sapendo che suo fratello è morto da solo e senza essere realmente capito da chi lo amava. Non c'è lieto fine. Mi ha lasciata basita.

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Commenti

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ATTENZIONE SPOILER

Ciao Yoshi, mi fa piacere potere confrontare le proprie opinioni. In merito a questo libro ho cercato di anticipare il meno possibile e allo stesso tempo dire ciò che mi ha trasmesso; la tua analisi è fatta molto bene, ma sicuro che non fosse il padre quello che assorbiva le malattie e non il figlio? Lo dimostra il fatto che il padre non poteva entrare il ospedale, anche se avrebbe voluto farlo.
Ciò che Joseph percepisce non si capisce bene e la stessa scrittrice comunque ha dichiarato di avere volutamente lasciato il dubbio ( scelta che non ha nessun senso ).
Il mio attegiamento nei confronti di questo libro resta comunque tiepido, mi aspettavo di meglio.
In risposta ad un precedente commento
Yoshi
29 Marzo, 2012
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Ciao BellaDentro,
Si, anche a me fa piacere confrontare le opinioni.
A me questo libro ha alasciato senza parole e se devo dire la verità adesso, a distanza di giorni al ricordo mi viene su acidità "metaforicamente parlando ovviamente).
Si, il padre assorbiva malattie ma secondo me il figlio era il concentrato tra padre e sorella, secondo me è per quello che perdeva la cognizione del tempo, tornava disidratato confuso.
Ed è quello che ho interpretato io per dare un senso alle sue sparizioni e alla fine.
Come ho detto, va moooooolto a interpretazione questo libro.
Poi quando Joseph dice in ospedale che la sedia era migliore secondo me perchè sentiva i sentimenti attrraverso i mobili e fa percepire che aveva anche lui capito della madre..
E' un po un vaneggio questo libro e mi ha amareggiata..credimi!
Fammi sapere cosa ne pensi.
Giuro, non riesco a vederla in modo diverso...
Un bacione!
ho appena finito di leggere questo libro, io sinceramente non ho letto questo lato del fratello in grado di assorbire i mali delle persone, continuo a non capire l'attaccamento agli oggetti, alla sedia...e la scena in cui lei lo trova nella camera con questa gamba della sedia "incorporata", inspiegabile..
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