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Finché le stelle saranno in cielo
 
Finché le stelle saranno in cielo 2012-10-09 21:06:04 katia 73
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
katia 73 Opinione inserita da katia 73    09 Ottobre, 2012
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Finché le stelle saranno in cielo

Ho preso questo libro convinta di fare una lettura piacevole e così è stato , l’ho finito in poche sere è davvero scorrevole, un linguaggio semplice e poco impegnativo ,il ritmo è incalzante dalle prime pagine, insomma un ottimo passatempo, ma il giudizio su questo romanzo per me non è entusiastico come altre recensioni lette su questo e su altri siti.

Il libro ha molte analogie con “la chiave di sarah” secondo me, leggendolo mi è sembrato un po’ come vedere un film già visto , anche qui la protagonista è una giovane donna dalla vita sentimentale un po’ disastrata con una figlia adolescente che scava nel passato (in questo caso della nonna) e s’imbatte nell’olocausto , partendo dal rastrellamento degli ebrei avvenuto a Parigi, e la successiva deportazione ad Auschwitz .
Sicuramente il tema è molto interessante, io ho letto molti libri sull’argomento ma ultimamente ho come la sensazione che le case editrici lo“sfruttino” un po’ strizzando l’occhio al lettore, è giusto che se ne parli per non dimenticare mai ma non sono d’accordo con chi pensa che sia un romanzo che dovrebbero leggere i ragazzi , credo invece che per capire a fondo l’argomento sia più giusto affrontare le testimonianze di Alberto Sed con “sono stato un numero” o, per gli stomaci un po’ più duri, Shlomo Venezia (recentemente scomparso) con “sonderkommando” e non questi libri piacevoli si ma che sono un po’ dei minestroni in cui si mescola l’olocausto i rapporti difficili tra genitori e figli, la paura di lasciarsi andare sentimentalmente, insomma per me troppa carne al fuoco .
Quindi le cose sono due o io sono satura di questi generi letterari , o sto diventando insensibile perché alla fine questo romanzo non mi ha emozionato tanto , l’ho letto con piacere ma ho trovato la trama un po’ scontata, s’incastrava tutto perfettamente come un puzzle, forse troppo perfettamente. Ho trovato interessante la parte in cui spiega come molti musulmani abbiano aiutato gli ebrei a nascondersi, ecco questo è un aspetto che proprio non conoscevo.

Mi sento sicuramente di consigliarlo, i libri brutti sono ben altra cosa ma non sono sicurissima meriti il successo che sta ottenendo.
Ecco adesso “uccidetemi” pure , però posso dire in mia difesa di essere stata sincera come sempre.

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Commenti

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Katia, forse è solo arrivato il momento di cambiare genere :))...
In risposta ad un precedente commento
gracy
10 Ottobre, 2012
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Anch'io volevo prenderlo...aspetterò...
No gracy leggilo credo solo di essere satura io ormai di questi generi ;)
Katia se potessi ti benedirei in questo istante!!!!!L'Olocausto è il tema più delicato e importante del Novecento e non si può inserirlo come "uno degli argomenti"di un romanzo!Hai perfettamente ragione:è un vergognoso escamotage per attirare il lettore.....
Ciao Katia, questa volta non sono d'accordo con te quando sostieni che non potrebbe essere un libro da far leggere nelle scuole. Questo è un romanzo molto scorrevole e di contenuti facili da estrapolare e fare analizzare a giovani studenti, che non hanno voglia di cimentarsi con testi più complicati e macchiavelici. Sullo ''sfruttamento'' dell'olocausto, posso invece essere anche d'accordo con te, sempre però credendo che è meglio parlarne troppo piuttosto che per niente; come è successo per decenni.
Ciao a presto.
Denis piuttosto che complicati direi più crudi, "sono stato un numero" è ad esempio la testimonianza di Alberto Sed, deportato anche lui,un uomo che dopo anni di silenzio ha incominciato a parlare nelle scuole e porta la sua brutta esperienza ma con un grande carico di coraggio e speranza lo trovo un grande esempio, il libro che ha scritto è leggibile e si parla solo di olocausto sernza tutta la cornice attorno che c'è qua. Se mi dici che questo è un romanzo che possano leggere i ragazzi come primo approccio verso questo triste argomento sono d'accordo ma per approfondire certe tematiche secondo me ci vogliono altri testi, sicuramente potrebbe essere un buon inizio il libro è bello io non l'ho bocciato del tutto, forse mi aspettavo una trama meno scontata.
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
12 Ottobre, 2012
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Non è necessario propinare agli studenti storielle inventate, esistono libri adatti anche ai lettori più giovani, per esempio il diario di Anna Frank.
Credevo di essere la sola a pensarla diversamente! Per fortuna che non è così, massì,il libro è un minestrone di love story,fiabe disney e qualche traccia di realtà dell'Olocausto,come già scritto. Concordo sul fatto dei musulmani,non conoscevo quell'aspetto ed è stato interessante saperlo. Il resto,no comment.
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