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Il dio delle piccole cose
 
Il dio delle piccole cose 2013-03-21 11:31:50 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    21 Marzo, 2013
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Al cuore non si comanda

Per una serie di ovvie ragioni sarebbe bene innamorarsi sempre della persona giusta, o meglio che si ritiene giusta per utilità, convenienza, decoro, convenzioni sociali, soprattutto quando si appartiene ad una famiglia di un certo rango, soprattutto quando si è già sbagliato giocandosi male la propria (unica) possibilità. Ma al cuore, si sa, non si comanda. Allora può capitare che si perda la testa per chi non si dovrebbe e le conseguenze possono essere catastrofiche. È ciò che succede ad Ammu, madre di due gemelli e con alle spalle un matrimonio con un uomo alcolizzato e bugiardo contratto solo per sfuggire ad un padre ipocrita e violento, che trova in Velutha una nuova giovinezza, un’altra ragione di vita, l’amore e la dolcezza che ha sempre desiderato e non ha mai avuto, il suo Dio delle piccole cose. Ma Velutha è un Intoccabile, un Paravan, uno schiavo sporco e selvaggio che per di più professa idee marxiste di affrancamento. Che ha la sfrontatezza di ricambiare Ammu con tenerezza e ardore. Che si permette di amare i gemelli come fossero suoi figli e di farsi amare da loro. Ma come si può parlare di errore davanti ad un legame così forte ed intenso? Quando un sentimento è così viscerale, così puro, non si è necessariamente nel giusto? Perché devono intervenire e vincere stupide differenze di casta o di classe che siano, perfidia e invidia dei parenti, squallide motivazioni religiose e politiche? Perchè Ammu è costretta alla clandestinità e al disonore per amare di notte colui che i suoi figli amano di giorno? Ed è proprio attraverso gli occhi ingenui e innocenti dei due gemellini dizigoti Estha e Rael che Arundhati Roy narra questa struggente e tragica storia d'amore. Due bambini con una sola anima, che guardano il mondo con la fantasia, la gioia, la paura tipiche della loro età, ma che a causa di questioni più grandi di loro, si ritrovano troppo presto e troppo brutalmente fuori dall’infanzia ad andare incontro non alla morte ma alla fine della vita. La durezza dei fatti narrati è ben compensata da uno stile raffinato e poetico, dalla dolcezza dei protagonisti e da atmosfere incantate. Sullo sfondo le contraddizioni tipiche degli uomini di ogni razza e latitudine qui descritte attraverso un’India in cui i progetti di riscatto ed emancipazione professati da un governo di ispirazione marxista si scontrano con una società bigotta e legata a vecchie tradizioni e pregiudizi, all’ipocrisia, all’invidia, alla rassegnazione, a sporchi interessi economici e a desolanti giochi di potere.

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Commenti

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Enrico !
...tutto bellissimo...splendida recensione...intrigante romanzo!
Pia
grazie Pia, è proprio vero, romanzo bellissimo ed intrigante :-)
Ne parlate tutti bene e chissa' perche' ho un blocco su questo romanzo, mi fermo sempre un passo prima di comprarlo.
Misteri :-)
Quando farai il passo credo che non te ne pentirai Cub
In risposta ad un precedente commento
gracy
21 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento:
21 Marzo, 2013
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E poi è ancora più interessante!! Ci sono 2 opinioni su Q completamente diverse :DD
In risposta ad un precedente commento
petra
21 Marzo, 2013
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Complimenti Enrico! Davvero bella a interessante questa recensione, molto partecipata.
Bella recensione Enrico? Le tue domande sono anche le mie.... Perchè? Perchè bisogna trovare complicazioni alla semplicità dell'amore?
complimenti Enrico per la chiarezza con cui sempre ti esprimi!
non lo conoscevo, prendo nota.....
concordo con Gracy sul fatto che sono state inserite solo due recensioni su questo romanzo e sono nettamente diverse......interessante!
«... si ritrovano troppo presto e troppo brutalmente fuori dall'infanzia ad andare incontro non alla morte ma alla fine della vita». Molto azzeccata questa tua osservazione. Ma io questo romanzo non l'ho amato, è troppo cruento, e poi il finale (sai a cosa alludo), inaccettabile, malgrado tutto.
@Gracy: è anche questo il bello di questa community no? :-)
@Federica: thank you my friend :-)
@Francesca: grazie Francesca...avremo mai una risposta soddisfacente a queste domande?
@Silvia: grazie Silvia, facci un pensierino così magari avremo una terza opinione :-)
@Cristina: capisco a cosa alludi, è veramente una scena molto forte, così come forte e cruento è un po' tutto il libro...ma lo è in modo talmente realistico che io l'ho visto più come un pregio che come un limite
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