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Il weekend
 
Il weekend 2013-04-09 10:50:41 silvia t
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    09 Aprile, 2013
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Il weekend

E' la descrizione di qualcosa di impalpabile a voler essere descritto in questo romanzo breve, la tensione che si sviluppa in un gruppo di amici, subdola, sgradita, inaspettata. La trama è semplice, di fatto non succede niente in quei pochi giorni e questo incuriosisce oltremodo l'aspirante lettore. Lo stile ancora acerbo di Cameron si svela con tutti i suoi limiti nel delineare gli stati d'animo dei personaggi che appaiono eccessivi. La struttura narrativa è ben costruita, il climax è pressoché perfetto; la vicenda inizia nella calma e nella pace, sottesa la speranza di una vita dopo un grave lutto che trasmette l'eccitazione per un nuovo inizio che possa attenuare il senso di vuoto e di colpa. I personaggi sono introdotti al momento e nel ruolo giusto. Eppure manca qualcosa, manca quella magia che cattura quando l'autore non si limita a raccontare, come un bravo cronista, ma a trasmettere un'emozione. Tutto il romanzo è una ricerca spasmosica di far respirare l'atmosfera pesante che i personaggi creano con i loro rapporti, morbosi il più delle volte, ma è una ricerca vana poiché la caratterizzazione è affidata ai ricordi, anzi al racconto da parte del narratore onnisciente di ciò che è stato che svela in tutto e per tutto, quasi a giustificare, le azioni del presente, ma non basta a far empatizzare il lettore con il nucleo di amici storico, il che potrebbe ancora andare bene se ci fosse un contraltare di rilevo, ma che invece è appena accennato e non ha la forza di sgretolare le sovrastrutture che il gruppo incarna. Tutta la struttura è riconducibile, alla fine, a due entità di persone, la coppia eterosessuale con l'amico "vedovo" omosessuale e il di lui nuovo fidanzato con l'amica italiana della coppia, ma sono sbilanciate, infatti i primi vivono la loro esistenza ovattata e priva di emozioni, protetta dalle consuetudini e dalle abitudine la cui rottura porterebbe a disintegrare quel fragile equilibro esistente; dall'altra parte abbiamo la spontaneità e l'ingenuità, ma se Robert è il personaggio più riuscito e che davvero fa respirare una boccata d'aria pura trasmettendo emozioni profonde, forse foriero del pensiero dell'autore, Laura subisce lo stesso trattamento degli altri, il passato e l'inutile e noiosa descrizione della parte rimanente della sua famiglia che giustifica il suo temperamento, la privano della spontaneità che controbilancerebbe tutta la struttura.
Un ottimo esercizio di stile comunque, di cui consiglio la lettura che si esaurisce, purtroppo in poche ore, lasciano il lettore, più o meno, come lo ha trovato.

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Commenti

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Contenuto e Piacevolezza hanno un peso notevole quando si leggono i libri...comprensibile la tua analisi...di Camerun non ho letto nulla finora, solo quel gioiellino che ha riesumato di John William "Stoner"
In risposta ad un precedente commento
silvia t
09 Aprile, 2013
Ultimo aggiornamento:
09 Aprile, 2013
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In realtà per me il contenuto è secondario, non mi interessa la trama in sè, infatti questo titolo mi aveva incuriosito proprio per questo, speravo che potesse, in qualche modo, ricordare "Il deserto dei tartari", creare una cappa di tensione senza perdere tempo a raccontare episodi di vita che spiegano tutto. Sulla piacevolezza in effetti ci sarebbe da discutere, non ho mai ben capito che cosa volesse dire, è qualcosa di molto personale che mi trovo sempre con una certa difficoltà a giudicare, cerco di essere sempre il più obiettiva possibile e quella qualità mi destabilizza un po'. Secondo il mio modesto parere sarebbe meglio che non ci fosse, o nel caso che pesasse meno degli altri due elementi che sono il cardine di di un libro.
In risposta ad un precedente commento
gracy
09 Aprile, 2013
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Si...il contenuto diventa secondario quando lo stile è ragguardevole...ci si accorge solo leggendo e la piacevolezza è un divenire
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