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Il cavaliere d'inverno
 
Il cavaliere d'inverno 2013-05-16 14:45:05 LittleDorrit
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
LittleDorrit Opinione inserita da LittleDorrit    16 Mag, 2013
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Guerra & Amore: connubio perfetto.

Copertina del libro: sullo sfondo di una notte blu cobalto, rischiarata da lampioni evanescenti, una slitta trainata da un cavallo attraversa una delle piazze principali di Leningrado.
La piazza è ricoperta di neve e vigilata dalla presenza del "Cavaliere di bronzo", la statua eretta da Pietro il Grande, e dall'imponente facciata della cattedrale di Sant'Isacco.
Guardando l'immagine ho quasi percepito il freddo di quella notte russa. "Affascinante!" Mi sono detta.
Scorro la quarta di copertina: la storia merita.
Ed eccomi catapultata.
Leningrado,estate 1941.
Una ragazza dai lunghi capelli biondi scompigliati dal vento e dall'aria indifferente a ciò che la circonda, attende l'arrivo di un autobus.
È stretta in un abitino bianco a fiori rossi inadatto al corpo appena sbocciato di una diciassettenne.
Sta gustando un gelato alla crème brûlé e non sembra essersi accorta che al di là della strada un soldato, in divisa dell'Armata rossa, la guarda estasiato.
Si presentano.
Lei è Tatiana, ha un fratello gemello, Pasha, e una sorella maggiore, Dasha; vive con i famigliari e i nonni paterni in due stanze di un condominio statale messe a disposizione dal regime Stalinista. Lavora in una fabbrica e non conosce la guerra.
Lui è Alexander, un soldato decorato dell'esercito russo. Ha perso entrambi i genitori e ha un passato da dimenticare e nascondere. Lui, invece, la guerra la conosce bene.
I due giovani si innamorano ma Alexander non è libero; è il ragazzo che Dasha sta frequentando da un po' e Tatiana viene a saperlo quando ormai è troppo tardi per tornare indietro.
I due giovani iniziano una relazione tormentata che parte in sordina; all'inizio solo incontri casuali che pian piano diventano veri e propri appuntamenti. Attraverso mille accadimenti sono costretti a rubare momenti e utilizzare sotterfugi fino a costringersi a reprimere i loro forti sentimenti.
La voce gracchiante della radio ha già preannunciato la guerra: Leningrado è assediata dai nazisti.
Sotto cieli di metallo solcati da aerei nemici, attraversando disperazione e sconforto, fame e freddo, morte e distruzione, Tatiana e Alexander trarranno dal loro amore segreto la forza per affrontare l'alba di un nuovo giorno.
Primo romanzo di una trilogia scritta da Paullina Simons a metà tra romanzo storico e romance. La scrittrice racconta due giovani vite, una Leningrado martoriata e un periodo storico cruciale per la storia dell'umanità con notevoli descrizioni sia del contesto bellico che della quotidianità di famiglie che patiscono stenti e perdite, fame e speranze, sottolineate con una sensibilità probabilmente derivante da un'esperienza personale o famigliare vissuta in diretta dall'autrice. Il romanzo è ben scritto e alla base c'è un buon progetto narrativo, circoscritto ma dettagliato ed introspettivo, che avrebbe potuto davvero avere una resa maggiore se non si disperdesse quasi del tutto in alcuni capitoli dove la scrittrice si abbandona a dialoghi infantili e descrizioni di rapporti intimi fin troppo minuziosi e ripetitivi. La trama è intrisa di un sentimentalismo profondo che non ha bisogno di "ghirigori" alla Cinquanta sfumature. Anche se il libro mi è piaciuto e mi ha regalato tutte le emozioni che mi ero prefissa di ricevere, devo stroncarlo (ahimè) attribuendogli solamente 3 stelle. Comunque ne consiglio la lettura e mi auguro di trovare il seguito di pari intensità ma con minori frivolezze.

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Commenti

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@ marcella: sai che avevo avuto una premonizione? Quando pensavo alla trilogia della Simmons, mi dicevo "forse è un libro per quella romanticona doc".... ed eccomi accontentata! :)))
Concordo con te sul giudizio: a tratti io l'ho trovato bello, a tratti un po' lento, con qualche dialogo di troppo. Il secondo è meno sdolcinato e più vivace. Il terzo è ancora là in libreria. Mah....
In risposta ad un precedente commento

17 Mag, 2013
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Ahahahah....non ti sei sbagliata! Sicuramente poteva renderlo straordinario ma mi è piaciuto e sono già sul secondo. Se il secondo è meno sdolcinato, meglio!!! Hai scritto una rece? Se sì, non posso non leggerla...;) ti abbraccio!
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