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L'autunno del patriarca
 
L'autunno del patriarca 2013-06-04 08:29:20 Mephixto
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    04 Giugno, 2013
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Estasi letteraria

Questo romanzo secondo me merita molto di più di quello che la storia gli sta riservando, se non altro per l’ardire e la genialità espressa dal Maestro.
Marquez credo proprio che in queste pagine superi se stesso: ogni ossimoro, metafora, sinestesia ogni descrizione raggiunge vette altissime, uno stile inebriante, magico, trasognato. Fluiscono dalla sua penna fiumi di magia onirica, racchiusa in un realismo e una crudeltà toccante. Racchiuse in queste pagine sornione dove la solitudine, il potere, l’amore, l’amicizia e gli ideali si fondono: carta e inchiostro, in un lago di parole senza soluzione di continuità dando vita così a “L’autunno del patriarca”.
Secondo me non è definibile semplicemente con l’etichetta di romanzo, però non è nemmeno un introspettiva e nemmeno un poema, non sono riuscito a capire cosa realmente sia ma rimarrà certamente nel mio cuore come un Capolavoro. Più di Cent’anni di solitudine, oltre “L’amore ai tempi del colera”, in l’autunno del patriarca li ho trovati entrambe e anche qualcosa in più.
D’acchito potrebbe sembrare scritto a mo di flusso di coscienza: l’omissione della punteggiatura e il sui utilizzo potrebbe darne l’impressione; ma dopo qualche rigo capiamo immediatamente che non lo è affatto. E’ qualcosa d’altro. Qualcosa di nuovo, difficile da interpretare, ma di sicuro effetto. Ho fatto spesso fatica a seguire la storia, perché questo suo modo di scrivere mi trasportava da un argomento ad un altro senza lasciarmi rendere conto della variazione, complice la bellezza della sua prosa e la magia che mi restituiva. Ho dovuto rileggere intere pagine, soffermarmi più e più volte sui passaggi più complessi e articolati, belli ma per me difficili da assimilare.
La trama è magica, come solo Gabò sa renderla, ma tratta un argomento crudo e drammatico:La solitudine del potere assoluto, e di come questo logori chi lo ha o lo rappresenti . (tutto il contrario di ciò che disse Giulio) Il libro è diviso in cinque “capitoli “ ( l’unico punto che incontrerete in tutto il testo e quello di fine capitolo che ne determina la fine) a loro volta sono suddivisi in tre parti: una che riguarda il ritrovamento del cadavere del Generale, l’allestimento camera ardente ne le secondo e via via fino al ultimo che introdurrà il funerale. Seconda parte quella che sfocia nei ricordi di un suo suddito/a che ne analizza e ne mostra i due lati del potere: ciò che il regime mostrava al popolo e a lui e ciò che il popolo realmente pativa e la percezione distorta del Patriarca. Tratteggiando così l’ ascesa al potere fino alla consolidazione, per passare poi al declino e al consumarsi di quest’uomo triste solo macilento e consumato . Ma non manca il punto di vista del Generale.
Devo ammettere che per quanto incarnasse ciò che di peggio possa esistere: con il suo testicolo ernioso, il suo insidiare costante di eserciti di giovani concubine per sfogare le su voglie di marito frettoloso, il suo complesso edipico, la sua ignoranza selvaggia,il suo perverso gusto per il macabro. Nonostante i difetti. Mi ha commosso e fatto una gran pena, pena per questa vittima illustre di se stesso, vittima del popolo steso afflitto e bisognoso di lui, nonché carnefice e boia del suo destino.
Non andrò oltre non voglio tediarvi vi chiedo solo: se amate Marquez, il suo modo di scrivere e vi sentite pronti ad un esperienza unica, non solo narrativa ma anche stilistica, leggetelo, anche un sorso alla volta, un rigo ogni tanto, leggetelo perchè di capolavori partoriti dall'estasi creativa ne fioriscono veramente pochi ..

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Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Solo chi ama Marquez profondamente o chi vuole provare una vera "scrittura creativa"
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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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è una recensione stupenda!!!
complimenti Mirko e grazie per aver segnalato un titolo di Marquez che personalmente non conoscevo!
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Mephixto
04 Giugno, 2013
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Grazie a te Silvia... ma Gabo mi ispira, vorrei che non finisse mai.
Non tutti lo conoscono è un testo sperimetale che gli ci vollero 10 anni per finirlo, la critica addirittura temeva che dopo Cent'anni di solitudine fosse finito. MA poi eccolo qua con quest'opera che è la massima espressione del realismo magico, pensieri, parole, stile, punteggiatura, superbo.
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silvia71
04 Giugno, 2013
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grazie delle info, Mirko!
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C.U.B.
04 Giugno, 2013
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Che meravigliosa analisi ! Il libro ce l'ho ma non l'ho ancora letto. Conservo parsimoniosa i suoi titoli che mi mancano :-)
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Mephixto
04 Giugno, 2013
Ultimo aggiornamento:
04 Giugno, 2013
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Grazie CUB troppo buona.
Anche io li ho tutti, tal volta li rileggo, altri attendo di leggerli.
Nel mio universo letterario non ha eguali, capita che nelle estati afose mi lasici trasportare dalla sua prosa, nel suo universo fatto di tamarindi, banani, amache e pudiche perversioni di passioni ammaliatrici.
Devo a lui la mia passione per la letteratura !
bella recensione Mirko!!
Mi hai incuriosita anche perchè mi hanno sempre detto male di questo scrittore..
Proverò sicuramente a leggerlo!!!
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Mephixto
04 Giugno, 2013
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Yoshi non so chi possa dire male di Marquez, può non piacere, ma dirne male mi sembra un eresia.
Grazie del complimento Yoshi, visto che te ne hanno detto male, e se icuriosa, ti consiglio di iniziare da " Nessun scrive al Colonnello": Un concentrato del suo stile, meno magico ma d'effetto .
In alternaiva puoi tentare con "Dell'amore e di altri demoni" breve ma intenso, dove trovi tutto quello che ha reso Marquez un grande della letteratura Mondiale, non che premio Nobel :-)
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Yoshi
05 Giugno, 2013
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grazie mille per i suggerimenti!!
Li leggerò volentieri!
Grazie ancora!

31 Agosto, 2014
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Hai scritto una recensione fantastica. Grazie e complimenti Mephixto, la condivido in pieno. Ho riletto da poco questo incredibile vulcano di idee e parole e all'ultima pagina non volevo staccarmi dal libro... così ho gustato ancora qua e là i paragrafi che avevo sottolineato. Grandissimo Marquéz, per me è il suo capolavoro.
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