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Quando ti vedo andare via
 
Quando ti vedo andare via 2013-09-09 12:07:05 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    09 Settembre, 2013
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...NON CI POSSO PENSARE...

“Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto fra tanti diritti.
Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato, 1975”

Ed aggiungo, un diritto che alcune donne non dovrebbero decidere di esercitare…..
Questa è la storia di Marina, donna tanto bella quanto psicologicamente fragile, volubile, egoista, superficiale… Donna a cui capita (non a caso ho deciso di usare questo termine) di affrontare tre gravidanze da uomini diversi.
Kitty è la primogenita, poi arrivano Sam e Violet.
Nel libro viene narrato il rapporto malato che Marina decide di stabilire con i propri figli, specialmente con la figlia più grande.
La donna,di professione pittrice, si abbandona alle più stravaganti azioni, che nell’infanzia i bambini trovano divertenti, ma crescendo, le domande cominciano a nascere, ed in Kitty ragazzina responsabile ed educata, lo stile di vita materno fa nascere grandi conflitti interiori.
Dal sentirsi non accettata a scuola in quanto figlia avuta in seguito ad un rapporto con un uomo sposato, al sentirsi un’ adolescente che deve competere niente di meno che con la madre stessa, per ottenere sguardi e simpatie dai coetanei, in quanto questa figura ingombrante si permette non solo di frequentare ed organizzare feste con gli amici della figlia, ma di iniziarla anche all’uso di droga.
Questa lettura a mio avviso rasenta l’inaccettabile. Come può un libro del genere essere definito “Tragicommedia molto divertente, spontanea e commovente.”
Non accetto che venga fatto passare per normale rivalità tra madre e figlia, un comportamento totalmente anormale, amorale, insulso ( anche se non ho una figlia femmina mi sento ugualmente offesa ed insudiciata). Come si può leggere che una donna proponga alla stessa figlia quindicenne di sniffare una pista di cocaina? Come si può leggere che una madre inviti in camera propria diversi uomini nel corso degli anni, anche adolescenti, e pure una donna per “farci cose da grandi” sotto lo stesso tetto di minori più o meno consapevoli?
E’ un libro che davvero non si può leggere…..
Lasciando perdere un momento la trama, anche dal punto di vista stilistico, l’autrice ha diversi difetti. La storia non ha continuità, ogni capitolo salta in maniera sconclusionata da eventi del passato, al presente, al punto di vista di un personaggio diverso. Da lettrice mi ha molto disturbata questo modo di scrivere, ed ha reso difficoltoso il seguire il filo del racconto.
Non tutti i personaggi secondari sono ben tratteggiati, anche perché sono molti. Tra relazioni vecchie e nuove della madre, amiche intime dell’una e dell’altra che vengono tutte cambiate come cambiare il giorno sul calendario, e difficile raccapezzarsi.
E sì che sono stata attirata anche questa volta da una copertina che è l’innocenza fatta e finita. Un volto angelico di bambina, affiancato a disegni di piccole fatine su un pesco in fiore….
Cari amici/amiche, non vi perdete proprio nulla se anche evitate di leggere questo “libercolo”….

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Commenti

16 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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gracy
09 Settembre, 2013
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NO! Questa cosa della coca non si può sentire, se non è una componente che fa emergere che è una cosa deviata...
GLICINE
09 Settembre, 2013
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Nulla lo asserisce, tutto passa come normale..... Anzi, nella storia, la ragazza riceve complimenti dagli esponenti maschili del suo gruppo per quanto la sua mamma sia "avanti"!!!
Mah!!! Assurdo!
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gracy
09 Settembre, 2013
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Bah!
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Pia Sgarbossa
09 Settembre, 2013
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Bravissima e ben determinata Francesca...quando ci vuole ci vuole...
Essere mamma è una grande responsabilità innanzitutto...
Pia
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GLICINE
09 Settembre, 2013
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Grazie Pia! Sapevo che saresti stata solidale con la mia opinione, i bambini sono un bene prezioso, troppo spesso in balia di adulti assolutamente inadatti ed incapaci... E pensare che i bambini stessi non smettono di amare nemmeno il peggiore dei genitori, che grande insegnamento ci danno!
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Pia Sgarbossa
09 Settembre, 2013
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Hai ragione...li amano e seguono l'esempio...qualunque sia...purtroppo...
maria68
10 Settembre, 2013
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Libro da evitare...grazie per la dritta
Che pessimo esempio di madre!!! Da avvertire i servizi sociali
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GLICINE
10 Settembre, 2013
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Hai proprio ragione Maria!
A me la prefazione attira parecchio, anche perché pare che il romanzo sia in parte autobiografico. Forse l'intento della scrittrice è quello di sdrammatizzare più che di far passare per normale, ma è solo una mia ipotesi.
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GLICINE
10 Settembre, 2013
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E' una "voce" tra le altre, senza una fonte certa ed attendibile. Il fatto che il libro possa essere in parte autobiografico,a mio parere, si avvicina al pettegolezzo e chissà, magari trova riscontro in qualche trovata pubblicitaria ritenuta vincente. Fosse realtà, posso comprendere il desiderio della potenziale "vittima" di porre in essere una sorta di catarsi, ma gradisco ancora meno, allora, il fatto che il lettore sia fuorviato da una vicenda romanzata. Il contestualizzare determinate azioni, fa reagire il lettore in modo differente.... Se vuoi Cristina te lo spedisco volentieri, magari saprai apprezzare ciò che per me è stata una lettura sgradevole e quasi perversa...
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