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L'urlo e il furore
 
L'urlo e il furore 2013-09-11 21:54:38 Giovannino
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    11 Settembre, 2013
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Romanzo di una sconfitta.

Finalmente Faulkner. L'ho cercato spesso, ma difficilmente ero riuscito a trovarlo, leggevo altri libri e trovavo riferimenti a lui, così, finalmente, dopo tante rincorse, eccolo. È il primo che leggo e quindi logicamente ho deciso di partire dal più importante in ordine cronologico, "L'urlo e il furore". Questo romanzo esce nello stesso periodo di "Addio alle armi" di Hemingway, e, sebbene il tipo di scrittura sia completamente diverso (a causa delle diverse influenze subite dai due autori), qualcosa che collega questi due esponenti della "generazione perduta" tra loro, o ad altri scrittori di quel tempo come Steinbeck e Fitzgerald, c'è. Il romanzo racconta della storia della famiglia Compson, una famiglia americana del sud degli Stati Uniti, che una volta era ricca e agiata ed ora si ritrova sull'orlo del baratro, sia in senso economico che morale. Il libro è diviso in quattro macro capitoli, e il narratore (che nei primi tre parla in prima persona e nell'ultimo in terza) cambia in ogni capitolo, ed in ogni capitolo c'è appunto un "urlo" di disperazione che poi si risolve in un "furore", e cioè un azione sconvolgente, estrema, che lascia il segno. Nel primo capitolo (forse il più bello) parla Ben, uomo di 33 anni, affetto da un grave ritardo che lo porta a comportarsi come un bambino di 10 anni. L'urlo di Ben è l'amore per la sorella, che lui vede come una seconda madre e dalla quale non riesce a separarsi, il furore è la castrazione di Ben (dopo che aveva tentato di violentare una ragazza in mezzo alla strada) e la successiva reclusione in un manicomio. Nel secondo capitolo è Quentin che parla, il rampollo della famiglia, per mandarlo a studiare ad Harvard era stato venduto il pascolo di Ben, ma Quentin ad Harvard non studia, pensa alla sorella che ama (L'urlo), ma in questo caso non è amore come quello di Ben, platonico e materno, bensì amore carnale, che, vista l'impossibilità nel realizzersi (sono fratelli), lo porterà al suicidio (il furore). Nel terzo capitolo il narratore è Jason, fratello cinico e crudele, che non solo ruba i soldi che la sorella, ormai lontana, invia alla figlia rimasta a casa (anche lei si chiama Quentin, in onore dello zio morto per amore della madre), ma tratta la nipote in maniera crudele, accusandola di essere una prostituta come la madre (L'urlo), finirà con Quentin che fugge con un venditore ambulante derubando Jason di tutti i suoi risparmi (il furore). L'ultimo capitolo, sicuramente il più profondo, è narrato in terza persona, ed è Dilsey che parla, la cuoca di colore di casa Compson. Questo capitolo è diverso dagli altri, non ci sono un urlo ed un furore palesi come nei capitoli precedenti, ma in questo capitolo Dilsey, in maniera materna e generosa cerca di esplicare meglio il carattere dei vari membri della famiglia Compson, mostrandoci i lati umani di ognuno di loro, come per mettere pace ed armonia in una famiglia che ormai ha perso tutto. È un romanzo per nulla facile, vuoi per lo stile, Faulkner infatti era un grande ammiratore di Joyce, e usa frequentemente in questo libro lo stream of consciousness, vuoi per i temi trattati, è la storia di una sconfitta, su tutti i fronti, una storia triste. È difficile da seguire, soprattutto all'inizio, i personaggi sono tanti e vengono tirati in mezzo senza preamboli, spesso sono dovuto ricorrere all'aiuto di google per comprendere certi passaggi... Però, se riuscirete ad arrivare fino alla fine sono certo che non resterete delusi, la profondità con cui tocca certi temi, certe delusioni, nonché la sconfitta in se, vera protagonista (insieme alla sorella Caddy, lei per prima sconfitta) sono senza dubbio unici. Meno facile di Hemingway, ma forse più profondo.

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Commenti

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dani79
12 Settembre, 2013
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Libro meraviglioso, "faticoso" forse ....ma alla fine si è ripagati ampiamente della fatica!
Complimenti, bella recensione...
In risposta ad un precedente commento
Giovannino
12 Settembre, 2013
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Sono d'accordissimo, e grazie :)
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