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I veleni della dolce Linnea
 
I veleni della dolce Linnea 2013-09-12 08:21:23 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    12 Settembre, 2013
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Scontro tra generazioni

Una gentile nonnina, ritiratasi a vivere tra i boschi di un paesino finlandese, viene ogni mese derubata di quasi tutta la sua pensione da tre giovani debosciati. Uno di loro è lo snaturato Kauko, un nipote che lei ha cresciuto come un figlio quando questi è rimasto senza i genitori.
Ma la gratitudine non è tra le qualità del giovane che , incapace di trovarsi un lavoro stabile a causa di una grave mancanza di voglia di lavorare unita ad una visione di se stesso un po' troppo "generosa" , passa le giornate con due compari di pari "qualità" tra alcool e droghe varie.
Ovviamente sfruttando gli altri, nella fattispecie una giovane donna invaghitasi dell'amico e la dolce nonnina Linnea, trattata peggio di una schiava durante i suoi raid mensili.
L'ultima uscita di Kauko e dei suoi accoliti è però particolarmente violenta, distrugge le cose e maltratta gli animali, tanto che Linnea fugge in preda al panico e chiama la polizia , che giunta sul posto si limita a constatare lo sfacelo e per consolarsi banchetta con quanto rimasto.
Linnea si rifugia da un vecchio amico e medita addirittura di suicidarsi col veleno ma il destino, nella penna di Paasilinna , è parecchio bizzarro , e il proposito di Linnea rivolto verso se stessa finisce invece per trasformarsi in una sottile vendetta.
Paasilinna al solito riesce ad essere ironico, surreale ma anche parecchio duro, racconta del disagio giovanile , di chi si lascia andare alla deriva ma anche del contrasto generazionale di cui Linnea e Kauko diventano il simbolo . Paasilinna non risparmia critiche alla società , sbeffeggia l'ordine costituito (il banchetto dei poliziotti nel giardino devastato di Linnea è da antologia), e ironizza su vari comportamenti umani .
Per chi apprezza lo stile surreale ed iperbolico di questo autore è una conferma.

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