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La baracca dei tristi piaceri
 
La baracca dei tristi piaceri 2013-09-28 16:32:33 katia 73
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
katia 73 Opinione inserita da katia 73    28 Settembre, 2013
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La baracca dei tristi piaceri

Ho scaricato questo romanzo perché in super offerta, era da molto che volevo leggerlo, ho da un po’ abbandonato questi generi di libri sull’argomento olocausto ne ho letti molti ma questo tratta un argomento che non conoscevo approfonditamente quindi ci sono “ricascata”.

Frau Kiesel racconta la sua storia a una scrittrice Sveva per darle la possibilità di scrivere un romanzo su un argomento ancora tabu nella Germania moderna che ha preso decisamente le distanze dalla strage compiuta dai nazisti. E’ una giovane ragazza quando s’innamora di Uwe, giovane ebreo, sarà proprio questo amore a portarla in campo di concentramento dove si offre volontaria per “scontare la sua pena” in un bordello per prigionieri e giovani nazisti annoiati . Gli uomini arrivavano, denutriti, esausti per il lavoro forzato ma pronti a spendere i loro 2 marchi per un quarto d’ora di sesso, per le SS invece i servizi erano gratuiti . Un’esperienza che cambierà la vita di frau Kiesel per sempre, impedendole di vivere la sua femminilità e i suoi sentimenti anche una volta libera adulta e sposata ad un uomo amorevole.

Devo essere sincera questo libro ha solo sfiorato il mio cuore, non è riuscito a commuovermi o ad emozionarmi particolarmente, sarà lo stile delicato che poco si addice a questo argomento o non so, forse sono davvero satura di questi romanzi sta di fatto che non mi ha convinta del tutto. Molti personaggi sono solo abbozzati, compaiono , sembrano importanti al fine del romanzo ma poi se ne perdono subito le tracce. Mi aspettavo di più, non voglio pensare che il mio cuore si sia indurito così tanto preferisco credere che Helga Schneider non sia stata abbastanza brava a farvi breccia.

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Commenti

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interessante la tua opinione, Katia.
è un genere di letteratura che seguo da sempre...
dell'autrice ho letto solo un titolo ma non sono riuscita ad entrare in sintonia con il suo stile di scrittura
Io ho letto solo questo e credo che mi fermerò qua .
Per me è uno stile di scrittura un po' distaccato che non conquista il lettore.
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paola melegari
28 Settembre, 2013
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anch'io l'ho letto 2- 3 anni fa.concordo con la tua opinione, a volte penso addirittura che qualcuno ci marci un po sull'argomento.
perlomeno mi stupisco che chi ha vissuto delle simili atrocità e abbia taciuto per sessant'anni, si decida a raccontare solo ora.
non voglio essere maliziosa, però mi pongo questa domanda.
comunque, katia, ti capisco perchè ci ricasco anch'io ogni volta che trovo un titolo sui campi.
ho letto di recente anche il farmacista di Auchvitz(non so se è scritto correttamente), e anche qui ho avuto delle perplessità. sta di fatto che è un tema molto sfruttato. però ogni volta scopro qualcosa di terribile che non sapevo.
forse l'intento di chi scrive è proprio questo, se pensiamo che ciò che è successo sia stato terribile, non dobbiamo stupirci che non è ancora tutto, qualcosa ti ancor più terrificante da scoprire ci attende alla prossima lettura.............
ciao paola
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gracy
29 Settembre, 2013
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Tolto dalla wish list :P
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
29 Settembre, 2013
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Mi sembra importante precisare che nei bordelli tra i prigionieri erano ammessi solo i criminali comuni, che tra l'altro nei campi non subivano certo il trattamento riservato agli ebrei.
Sul testo in questione non c'e' scritta questa precisazione, i bordelli secondo l'autrice esistevano per arginare il fenomeno dell'omosessualità ed erano frequentati da prigionieri e SS .
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