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Dance dance dance
 
Dance dance dance 2013-09-29 16:27:49 dames
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
dames Opinione inserita da dames    29 Settembre, 2013
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Perché il Dolphin Hotel?

Ho ripreso in mano questo libro dopo diversi anni. Mi era piaciuto e ho voluto rileggerlo dopo 1Q84, La fine del mondo e il Paese delle meraviglie e l’Uccello che girava la viti del mondo.
Purtroppo devo dire che stavolta mi ha lasciata delusa.
L’ho trovato a tratti persino noioso, forse perché avendo ormai capito i meccanismi classici della scrittura di Murakami , non l’ho trovato per nulla originale e sorprendente.
Si ,c’è il solito ascensore, l’oscurità, personaggi ai limiti della fantasia, la solita alternanza fra mondo di qua e mondo di là.
Il protagonista non ispira particolare simpatia, non brilla per intelligenza o per spiccate doti caratteriali, è solo, svolge un’attività che non gli piace, pratica il sesso con ragazze a pagamento. Come si autodefinisce lui stesso: “ le persone che hanno un rapporto con me un bel giorno se ne vanno…. Ma la cosa più dolorosa è il fatto che lasciavano la mia casa più tristi di quando erano arrivate….”
Un giorno sente che è arrivato il momento di cambiare, perché la paura di vivere, che vuol dire accettare anche il dolore della perdita, il senso di precarietà e la paura della morte, lo ha tenuto per troppo tempo isolato dal mondo e da quella parte di se stesso che invece vuole vivere ma soprattutto amare ed essere amato.
Il luogo in cui capisce che tutto ciò può realizzarsi è il Dolphin Hotel (ma non lo capiamo noi: perché proprio lì?), un vecchio e particolare albergo in cui era stato cinque anni prima con una ragazza squillo con cui aveva avuto una breve e inconsistente relazione.
Da quel punto il romanzo prende i toni di un” noir” con tanto di cadaveri (uno vero e uno presunto), un assassino ( o presunto tale) una ragazzina provvista di doti paranormali con dei genitori intelligenti, famosi ma ahimè totalmente irresponsabili ( ma non esistono i servizi sociali in Giappone?), un uomo senza un braccio, un uomo pecora.
Incontrerà anche una receptionist con cui nascerà una nuova storia d’amore e una nuova vita. (Ma non si capisce perché la ragazza si innamora di lui, forse perché tutti e due hanno sperimentato il corridoio buio? – un po’ poco sinceramente!)
Devo dire che l’ambientazione, i dialoghi e i personaggi sono descritti molto bene, ne verrebbe fuori un film meraviglioso , per gli amanti del genere.

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