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Il senso di una fine
 
Il senso di una fine 2013-11-16 16:22:37 annamariabalzano43
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    16 Novembre, 2013
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Il senso di una fine di Julian Barnes

Leggere “Il senso di una fine” di Julian Barnes e fermarsi alla trama del romanzo è assolutamente riduttivo e può indurre a un giudizio se non negativo certamente deludente sull’opera. Si tratta infatti di una sottile disquisizione a carattere filosofico sul rapporto uomo-tempo e sulla funzione della memoria nella crescita spirituale e intellettuale di ogni individuo. Non a caso il protagonista è un “uomo senza qualità” , un mediocre per eccellenza, e perciò stesso diverso dal personaggio dell’omonimo romanzo di Musil, con il quale pure ha qualche affinità. Tony rappresenta il “common man” in senso lato, la massa dell’umanità che non brilla per doti particolari. Ciò su cui, a mio parere, ha messo l’accento l’autore, non è tanto la vicenda amorosa con la detestabile Veronica, né il suicidio dell’amico Adrian, l’intellettuale del gruppo di studenti di cui fa parte, né il mistero trascinato fino alle due ultime pagine con magistrale suspense che si rivela infine un po’ deludente, ma è piuttosto il suo concetto di tempo. Attraverso una ricercata formula matematica, Barnes spiega la sua teoria dell’accumulo, con un implicito riferimento alle teoria aristotelica e a quella successiva di Bergson, secondo le quali il tempo non è altro che un accumulo generato dal movimento, di prima e dopo e la memoria e la coscienza compiono l’azione di contare gli eventi appartenuti al passato remoto e a quello recente, che alla fine vengono a sovrapporsi in un “continuum”.
Non si tratta certo di un romanzo ameno relativamente al suo contenuto, esso è infatti quasi un piccolo saggio che assume la forma di romanzo breve. La prosa, in alcuni tratti, è veramente stupenda. L’analisi dei personaggi è accurata.
Bellissime le due ultime righe esplicative del suo pensiero: “C’è l’accumulo. C’è la responsabilità. E al di là di questo, c’è il tempo inquieto. Il tempo molto inquieto.”

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Commenti

11 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Recensione impeccabile!
Pia
gracy
16 Novembre, 2013
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Bene...molto Musil :)
Grazie, Pia!!!!
Mi è venuto spontaneo pensarci....
In risposta ad un precedente commento
gracy
16 Novembre, 2013
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;)
Che meraviglia, il tema del tempo (da Proust in poi). L'idea dell'accumulo la trovo molto artistica. :)
In risposta ad un precedente commento
annamariabalzano43
16 Novembre, 2013
Ultimo aggiornamento:
16 Novembre, 2013
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:-)
Recensione davvero ben scritta....libro impegnativo ma affascinante....complimenti Anna Maria
Grazie, ....Little Dorrit!
interessante!!!
bella segnalazione, Anna Maria!
11 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

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