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Fiesta
 
Fiesta 2013-12-16 19:38:17 DieLuft
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
DieLuft Opinione inserita da DieLuft    16 Dicembre, 2013
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Nobel (?)

Ho preso in mano questo romanzo carica di tutte quelle aspettative che ci si fanno quando si sa che il testo che si sta per leggere ha vinto un Nobel. Così si inizia, ci si informa sul background culturale che ha fatto nascere questo romanzo, sulla "Lost generation", su Hemingway. Poi un lungo respiro e si apre il libro. E quando lo si termina ciò che si sente in bocca è un retrogusto amaro che non vuole passare.
Da quello che è considerato il romanzo-capolavoro di Hemingway, mi aspettavo qualcosa di molto più profondo. Desideravo fortemente che fosse uno di quei libri che ti lasciano un messaggio dentro.
In un primo momento l'ho trovato invece abbastanza piatto e ricco di tutti quei personaggi che non apprezzo nemmeno nella realtà. Non trasmette quel disagio esistenziale che dovrebbe permeare ogni singola parola del testo, non ci sono dialoghi che facciano trasparire la profondità o l'intensità delle emozioni. Niente. Immagino che sia una definizione denigrante e superficiale ma, in breve, ciò che ho letto mi ha dato l'idea di un manipolo di amici che trascorrono il loro tempo a bere, dedicandosi al dolce far nulla. Sarebbe questa la rappresentazione del disagio interiore della "Generazione perduta"? Di una generazione che ha vissuto e combattuto nella I Guerra Mondiale? Bere e vagabondare per riempire il tempo? È pericolosamente vicino a ciò che fanno anche molti rappresentati della mia generazione. Quindi a questo punto esiste una "Lost generation 2" anzi... Una "Lost generation 2.0" che la guerra l'ha letta (forse) probabilmente su Wikipedia... (Mi scuso per le frecciatine ma purtroppo sono tristemente vere).
Poi a distanza di giorni ci ho ripensato, e ammetto che forse la rappresentazione è anche azzeccata sotto certi aspetti. L'unica cosa che ancora mi lascia amareggiata sono i dialoghi, che appaiono alquanto superficiali e vacui. Dov'è la disperazione per la propria condizione?! Dov'è la consistenza di questo dialogare a vuoto? Neppure il personaggio-guida della vicenda, Jacob Barnes, che per certi versi dovrebbe fare le veci di un "eroe" (o di un anti-eroe a questo punto), finisce col essere esattamente uguale al resto della compagnia verso la fine della storia.
Cosa ho "portato a casa" di questo libro? Una piacevole sensazione data dalle descrizioni paesaggistiche e nuovi modi per definire aulicamente ed educatamente alcuni dei miei coetanei.

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Commenti

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Demolisco con te ! Un libro che non mi ha dato proprio niente, i cui personaggi ho odiato dal primo all'ultimo. Era una bella edizione, infatti e' in bella mostra in libreria perche' mi piace l'immagine di copertina. Tutto qui.
Ciao Dieluft capisco il tuo dissenso , e lo rispetto,in quanto è un testo ostico, però vorrei farti notare che Ernest Hemigway ha vinto si il Nobel, ma per "il vecchio e il mare".
Il suo romanzo capolavoro non è certo questo, che sicuramente rientra tra i suoi grandi romanzi.
Quindi se vuoi leggere il suo capolavoro...
La generazione perduta che descrive Ernest è descritta in tanti romanzi e secondo me dovresti leggere "addio alle armi" e " Per chi suona la campana" che forse rappresentano meglio quello che tu stavi cercando.

25 Gennaio, 2021
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Mah... A me questo romanzo non piace e soprattutto lo trovo poco interessante. Non è altro che il racconto della vita di una banda di idioti, dal primo all'ultimo, narrato con un certo ritmo di dialoghi.
Forse la tua delusione finale è dovuta anche alle tue aspettative iniziali. Le delusioni in lettura dipendono secondo me anche molto da questo
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