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Un giorno solo, tutta la vita
 
Un giorno solo, tutta la vita 2014-01-31 10:56:12 manuela margilio
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manuela margilio Opinione inserita da manuela margilio    31 Gennaio, 2014
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I RICORDI, TUTTO QUELLO CHE CI RIMANE

Con questo libro edito da Piemme e pubblicato nel 2012, Alyson Richman ci racconta una storia d’amore ai tempi della Shoah; ma questo libro struggente pieno di carica emotiva è qualcosa di più di una storia tra un uomo e una donna che permane nel tempo, è la testimonianza di come l’orrore e la speranza possono ancora convivere e di come i sentimenti e i ricordi sono le uniche cose che restano nel dramma e nella tragedia.
Il giorno del matrimonio del nipote, Josef riconosce tra gli ospiti una donna, Lenka che credeva morta in un campo di concentramento. Ecco che riaffiorano i ricordi, e la mente torna a Praga ne 1938, a quegli eventi indimenticabili. Josef e Lenka, due studenti ebrei che si innamorano prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e diventano marito e moglie per una notte, per un giorno solo che durerà tutta la vita.
Purtroppo le atrocità della guerra e del nazismo condurranno i due giovani su strade diverse e con il trascorrere degli anni entrambi penseranno che l’altro e l’altra siano ormai morti, Josef nel naufragio della nave che lo portò in salvo negli Stati Uniti, lei ad Auschwitz.
Lenka è una giovane studentessa d’arte che ama dipingere e sarà proprio questa sua passione a salvarla, a darle la forza per andare avanti, a farle scorgere ancora uno spiraglio di luce durante i momenti di maggior dolore. Disegnare le dà la forza di combattere, imprimendo sulla carta la realtà che la circonda, lasciando un segno di sé.
Josef studia medicina, diventa ginecologo e far nascere bambini diventa l’unica sua ragione di vita, gli consente di non andare a fondo, ma di affrontare la perdita della famiglia che la guerra ha portato via. Pur non conoscendo la deportazione e le torture inflitte nel campo di concentramento, nonostante una nuova vita la con moglie Amalia “un’altra sradicata di guerra”, anche lei rimasta sola, il passato continua a riaffiorare. Nonostante i figli i tormenti e ricordi non lo abbandoneranno mai, fantasmi come ombre sempre presenti.
La storia è narrata dai due protagonisti che si alternano con i loro ricordi; è la storia del loro amore indissolubile ma anche e soprattutto del periodo vissuto durante la loro separazione, la storia di due esistenze che vanno avanti aggrappandosi ai valori in cui credono. E’ questo un romanzo dove i veri protagonisti sono i sentimenti, gli stati d’animo: la perdita delle persone care e il ricordo che ne abbiamo e che portiamo sempre dentro, dei luoghi frequentati, dell’infanzia, di quegli odori, rumori e delle immagini a noi più care.
Ma il destino è imprevedibile e porterà Josef e Lenka a reincontrarsi a New York sessant’anni dopo, quando tutta la vita gli è ormai passata davanti. Sarà ancora tutto come prima?
La storia si ispira a fatti realmente accaduti e a personaggi davvero esistiti e questo la rende ancor più toccante e veritiera ma la sofferenza dei personaggi viene sempre descritta dall’autrice con estrema delicatezza e sensibilità. Lo stile semplice, minuzioso e l’accuratezza nelle descrizioni contribuiscono a trasmettere sentimenti e stati d’animo e soprattutto a commuovere. Il lettore viene fortemente coinvolto fin dalle prime pagine e non può non restare aggrappato a quei racconti densi di emozioni.
E’ il romanzo della speranza per una nuova vita, una seconda opportunità, la speranza di andare avanti nonostante l’assenza di coloro che non ci sono più…perché la vita continua anche senza di loro che sono lontani ormai. E’ il romanzo della perdita di tutto, delle cose più care, di quanto guadagnato con sacrificio, della dignità umana. Ma soprattutto è il romanzo della memoria.

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