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Il club dei padri estinti
 
Il club dei padri estinti 2008-12-29 02:06:43 danistell
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danistell Opinione inserita da danistell    29 Dicembre, 2008
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Non credere ai fantasmi

Quando al piccolo Philip giunge la notizia della morte del padre in un incidente d'auto, il mondo non sembra cambiare molto. A parte la reazione della madre, dei parenti, non cambia molto nella sua vita, se non qualcosa di assolutamente sconcertante: dopo pochi giorni, gli appare il fantasma del Padre, che gli rivela la terribile verità: a ucciderlo non è stato un incidente, ma il fratello Alan, zio di Philip.

Lo zio Alan gli ha manomesso i freni della macchina per prendersi il pub di famiglia e pure la moglie, la mamma di Philip.

Solo il bambino è in grado di vedere e sentire il fantasma del Padre, che gli suggerisce l'unica soluzione possibile affinchè lui possa riposare in pace, e smettere di soffrire: essere vendicato.

Come ? Uccidendo lo zio, naturalmente. E l'unico che può farlo è proprio Philip.

Ed in effetti lo zio Alan comincia ad insinuarsi nella vita di Philip e della madre, al posto del padre, con grande sconcerto di Philip, e terribili sofferenze, per la facilità con la quale la madre lascia che lo zio la irretisca e si intrometta nella gestione del pub, fino a ...

Beh ... la trama sembra copiata dall'Amleto, ma i risvolti sono ancora più cupi e terribili.

Il fantasma del Padre di Philip deve essere vendicato entro un certo termine, altrimenti vagherà per sempre nel Regno del Terrore, dove non avrà più pace. Ecco quindi che inizia una corsa contro il tempo, per il piccolo Philip, che dovrà trovare il coraggio di vendicare il padre e uccidere lo zio Alan, per permettere al padre di riposare in pace e liberare la madre dalle mire del losco parente.



Qui posso solo anticipare che si tratta di un libro scritto da una giovanissima rivelazione della letteratura inglese, Matt Haig (http://www.matthaig.com/). La storia è raccontata in prima persona dal protagonista, Philip, con il linguaggio inconfondibile dei bambini quasi adolescenti: periodi privi di virgole, grandi verità frammiste a pensieri di bambino.

Una storia con personaggi ben affrescati, lo zio Alan, la madre di Philip, i perfidi compagni di scuola, la dolce Leah, e, cupo e disperato, il Padre, o meglio, il fantasma del Padre.

Una storia che racconta il grande amore di un bambino per il padre, e la capacità di scegliere tra il bene e il male, tra il pregiudizio e i fatti.

Fino all'ultima pagina, dal finale che vi lascerà ...

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