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Ruggine americana
 
Ruggine americana 2014-08-19 20:34:29 Vanellope Von Schweetz
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Vanellope Von Schweetz Opinione inserita da Vanellope Von Schweetz    19 Agosto, 2014
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La ruggine nel cuore

Che ansia e che tristezza mi hanno infuso queste pagine!!!
Un bel romanzo, certo, una prosa senza sbavature, un grande narratore ma una vicenda difficile da digerire.

Il romanzo mette in scena un sogno americano andato in frantumi, "arrugginito", come recita il titolo. Un'opera dal sapore epico, dallo stile frammentato e caratterizzato dal passaggio repentino dalla terza alla prima persona singolare per entrare nella mente dei protagonisti; saltano tutti i canoni e i cliché del genere come salta anche la sintassi e la punteggiatura.
Di certo un libro per palati forti, dalle tematiche decise, sempre velato dalla tristezza per un presente dominato da una crisi che mette sul lastrico tutti, non solo gli adulti ma soprattutto i più giovani, che non hanno più un futuro che non sia fatto di precarietà e delinquenza.
Questa fase storica è rappresentata dai due protagonisti che potrebbero essere teoricamente dei vincenti, dei self made men se non vivessero nel posto sbagliato. Per loro il sogno americano funziona alla rovescia e si rivolta contro loro stessi.
Isaac English è un ventenne gracile, piccolo, ma dall'acuta intelligenza, un piccolo genio con un alto quoziente intellettivo che però, invece di poter accedere ad una università prestigiosa ed aspirare ad una brillante carriera, si ritrova a dover accudire il padre ridotto su una sedia a rotelle dopo un incidente sul lavoro.
Simile destino per Billy Poe, un gigante buono, non troppo intelligente, ma bravissimo nello sport, che invece di aspirare ad una carriera da giocatore professionista di football ha scelto il suo paesino sonnolento e quasi disabitato, senza più speranze, una vita vissuta in un trailer invece che una vera casa, un destino di delinquenza e prigione.
Proprio questi due ragazzi, amici così diversi tra loro, ma che in un altro scenario avrebbero potuto essere dei vincenti, sono i protagonisti di questo romanzo cupo, destinati a nulla di buono dopo l'incontro con alcuni vagabondi in una notte di pioggia. La fuga per Isaac e il carcere per Poe sono scritti nei loro geni, destinati alla rovina come la ruggine che si posa su ogni cosa nel pese dove vivono, una città industriale ormai in rovina e allo sbando come le persone che ci vivono.

Un filino deprimente e non molto estiva come lettura, però Meyer è di certo un nuovo grande autore americano.
Da conoscere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Donna Tartt, Richard Ford
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