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Cent'anni di solitudine
 
Cent'anni di solitudine 2014-09-11 12:03:12 LoveLiga
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
LoveLiga Opinione inserita da LoveLiga    11 Settembre, 2014
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Storia di solitudine e passione.

Non amo soffermarmi sulla trama, poiché già ben condensata nel titolo, e voler aggiungere ad esso altre precisazioni dilungherebbe eccessivamente il discorso a riguardo, essendo essa molto fitta e intricata. Devo dire che precedentemente non lessi altre opere dello scrittore, dunque questo è il mio primo, eccellente, incontro con Gabriel Garcia Marquez. Scrittore dallo stile superbo: scorrevole e fluido ma allo stesso tempo ricercato e accurato tramite l'uso di un linguaggio elevato e incredibilmente poetico. Fin dalle prime righe l'autore sfodera una grande maestria, con efficace uso di parole e periodi, incanta e stupisce con concetti espressi in modo così suggestivo da lasciare sempre il segno e la voglia di appuntare e rileggere determinati stralci. Racconto che non lascia mai vuoti o punti statici, ma si svolge in un continuo dinamismo, una perenne evoluzione, una narrazione che fa scorrere davanti personaggi e vicende in modo veloce e instancabile. Uno scritto decisamente particolare, che inizialmente suscita emozioni di straniamento, perplessità, non riuscendo a carpire quale sia il senso, quale il filo logico di questa storia, non intuendo subito dove esso, con la sua molteplicità di avvenimenti e situazioni, voglia condurre. Nonostante tutto però, si prosegue con la lettura, sempre più perplessi, sempre più affascinati e ci si cala in un turbine di emozioni fino a ritrovarsi nella meravigliosa e leggendaria città di Macondo. Proseguendo la lettura, è inevitabile un certo senso di disagio, causato dall'inesauribile intreccio di parentele, concatenazioni e legami tra i vari membri della famiglia, fino a confondersi e a non avere più molto chiaro l'albero genealogico della famiglia protagonista di tante sventure, ma riconoscendo solo alcune caratteristiche e particolarità sempre presenti. Allo stesso tempo, però,ci si accorge della cosa più importante, il vero filo conduttore della vicenda: la solitudine inesorabile, invincibile, imprescindibile che accompagna diligentemente tutti i membri della famiglia verso il loro ineluttabile destino, un destino di sventura e sofferenze, di abbandono totale a se stessi, poiché pur intrecciando legami si è fondamentalmente sempre soli. Il mio consiglio più grande per chi voglia iniziare la scoperta di questo formidabile libro, narrato con toni simili a quelli di una favola, ma a tratti pesante per l'elevato stile, è che non bisogna assolutamente abbandonarne la lettura. Non bisogna lasciarsi intimorire dalle iniziali perplessità e dall'iniziale disagio, poiché il libro potrà essere compreso nella sua completezza, apprezzato in tutta la sua grandezza, riuscendo a lasciare un segno veramente indelebile, solamente dopo averlo portato a suo compimento. Solo dopo aver letto l'ultima parola, dopo aver percorso tutto il sorprendente percorso, ci si risveglia a poco a poco dalla favola, si esce da quel mondo così meraviglioso e allo stesso tempo crudele e ci si sente davvero soddisfatti e orgogliosi di averne, anche solo per un po', fatto parte.

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Commenti

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Ciao Alessia.
Hai scritto veramente un bel commento.
I grandi autori non deludono mai del tutto: anche se inizialmente i loro libri possono apparire 'pesanti' , e' importante proseguire perche' la complessità' e l'approfondimento spesso necessitano di contestualizzazione e non di facili espedienti o colpi di scena.
Ciao, apprezzo molto le recensioni in cui si trasmettono le sensazioni provate durante la lettura, non i solite trame in cui si descrive in sintesi il libro. Brava
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
12 Settembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Se e' il solo il primo Marquez ti auguro di farne seguire altri. Sono uno piu' bello dell'altro !
In risposta ad un precedente commento
LoveLiga
12 Settembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Provvederò !
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