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Nelle terre estreme
 
Nelle terre estreme 2014-12-24 23:08:01 aislinoreilly
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
aislinoreilly Opinione inserita da aislinoreilly    25 Dicembre, 2014
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Alla ricerca di sé stessi...

Jon Krakauer è l’autore di questo libro che non può essere definito del tutto romanzo (a mio avviso) ma si va decisamente sul genere biografico. Nato nel 1954 ed ancora in vita, è un saggista e alpinista statunitense, dedicatosi dal 2003 al giornalismo investigativo. Dalle sue svariate esperienze nell’alpinismo, prenderanno vita diversi libri come “Aria sottile”, concepito dal fortunato ritorno dalla spedizione commerciale sull’Everest nel 1996 (fu uno dei due soli sopravvissuti). La maggior parte della popolarità come scrittore, è dovuta alla attività di giornalista, alla quale si dedicò a tempo pieno a partire dal 1983. Nel 1996 pubblicò quindi “Nelle terre estreme” che gli garantì la fama di cui gode tutt’ora.

Parliamo dunque di questo libro, partendo dal principio:
Christopher McCandless è il protagonista di questo biografia. Costui è conosciuto ai più grazie al film “Into the wild” ma fondamentalmente è famoso per essersi lanciato in un’avventura al limite dell’estremo, purtroppo senza uscirne vivo. Questo libro ci fornisce un tracciato degli spostamenti di Chris, dal momento in cui decide di abbandonare l’Università e la famiglia (benestante) al momento in cui morirà. Colui che ripercorrerà ogni tappa è proprio l’autore che, pur di fornire un ritratto di Chris quanto più verosimile possibile, incontrerà coloro che hanno interagito con il ragazzo quando ancora era in vita e cercherà di dare un senso e una dignità, alla vita nomade che il giovane aveva deciso di intraprendere. La scoperta del cadavere dopo più di due anni dall’inizio del pellegrinaggio, è stata intatti accompagnata ad polemiche e dibattiti, soprattutto riguardo al fatto che il giovane fosse uno sprovveduto che, sopravvalutando le proprie capacità, ci ha rimesso la pelle. Jon è partito alla ricerca di prove che dessero un senso alla fine del ragazzo senza farlo apparire necessariamente pazzo, cercando di delineare al meglio il suo carattere e approfondendo diversi aspetti di una esistenza che ai più rimaneva incomprensibile.

Ho letto questo libro solo perché mi è stato regalato ed ammetto che a cose normali non lo avrei mai acquistato, non amo i racconti troppo biografici e non li amerò mai. Comunque non sono rimasta del tutto delusa perché alla fine la lettura risulta piacevole e mi ha aiutato ad approfondire alcuni aspetti di questa storia che altrimenti non avrei mai ricercato. Non è solo un racconto biografico ma racchiude anche un’esperienza di vita, se pur diversa, molto significativa e singolare. Ci sono anche informazioni molto dettagliate riguardo all’ambiente stesso, alla fine della lettura ci si sente arricchiti come se si fosse di ritorno da una bella gira nella natura. Tutto sommato Chris è comprensibile sotto diversi aspetti: a chi non è mai venuto in mente di mollare tutto e lasciare il caos della città per i boschi profumati? Chi non vorrebbe prendersi una pausa dal mondo per ritrovare sé stesso? Purtroppo non capirò mai fino in fondo l’atteggiamento filosofico di Chris perché di filosofia non mi interesso, ma sicuramente è stato coraggioso ed ha inseguito un sogno guidato da validi ideali ed io non saprei fare di meglio. In un mondo come questo di oggi, sarebbe bello avere più Chris che folli kamikaze che si immolano ed uccidono per un credo che interpretano a modo loro. Abbiamo perso il contatto con la natura e con noi stessi e non so nemmeno se molti di noi riescono a dare un senso a ciò che fanno nella loro vita.
Resta comunque il fatto che, nonostante la bravura dell'autore, io ho pensato molte volte che Chris forse avrebbe avuto bisogno di parlare con un bravo dottore prima di ricorrere ad un tale gesto estremo. Non apprezzo il fatto che abbia mollato la famiglia senza spiegazioni e mi è assolutamente incomprensibile come abbia potuto non sentirsi in colpa per non aver dato notizie a nessuno per più di due anni. Riesco solo a capire la sua voglia di evadere e un po' invidio la sua determinazione, però non ho stima di lui dal punto di vista umano e l'autore ha peccato in soggettività nel riportare i fatti... È palese fin da subito che lui stesse dalla parte del ragazzo. Comunque, a parte questo, è un bel libro che aiuta a riflettere e la lettura è piacevole per quasi tutta la durata della storia.
Buona lettura. :)

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Commenti

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Non conosco il libro, ma ho trovato interessante e bella la tua recensione.
Scusa il ritardo ma non avevo notato che mi avevi lasciato un commento!
Ti ringrazio, faccio del mio meglio ma non sono una grande intenditrice, almeno, non quanto vorrei... :)
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