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Il diario di Jane Somers
 
Il diario di Jane Somers 2015-04-22 14:59:11 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    22 Aprile, 2015
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La ricerca dei sentimenti perduti

Nel suo diario Janna dà una descrizione impietosa di se stessa, del suo rapporto con il marito, con la madre, con la sorella: una donna bambina, una bambina viziata, una donna intelligente che proprio perchè intelligente capisce che nei rapporti umani le manca qualcosa. Le manca un cuore. E' come se non riuscisse a entrare in contatto con i propri sentimenti: dolore, amore, rabbia. Tutto è annebbiato in lei dall'intelligenza che la fa vivere sopra gli affetti, senza gli affetti. Proprio per questo Janna si impone a un certo punto di fare per una perfetta estranea quello che non ha fatto per marito e madre. Chi è Maudie per lei? Un'amica? Un surrogato materno? Una persona che ha bisogno di lei e le fa sentire di vivere per qualcuno? In realtà Janna non dà al lettore una risposta chiara. Certo che per Maudie Janna diventa tutto. Diventa la persona più importante di una intera misera vita. Janna in certi momenti sembra una persona nevrotica, una persona che inconsciamente cerca di espiare una colpa o di ritrovare un contatto con il mondo delle emozioni che le rimane straniero e lontano.
Certo che la via dell'amore del prossimo nel suo caso è fatto non dalla spinta del cuore ma soprattutto dalla spinta dell'intelligenza e della forza di volontà. Il romanzo è molto interessante, scritto con grande eleganza. Forse non del tutto chiaro nei contenuti dal punto di vista psicologico. Janna è una donna difficile da capire.

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Commenti

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Bel commento Mario. Condivido la tua valutazione, consapevole che ad alcuni è piaciuto moltissimo. Il seguito, "Se gioventù sapesse" , è decisamente inferiore, anzi direi piuttosto deludente.
Ciao Mario, io ho invece molto amato questa donna proprio per i suoi limiti e la per la sua consapevolezza. Alla fine non mi sembra un tipo così complesso, solo una donna che ha bisogno di amare senza riuscire a farlo quando le circostanze della vita si fanno così pressanti che la sola risposta possibile è l'amore.
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Mario Inisi
23 Aprile, 2015
Ultimo aggiornamento:
23 Aprile, 2015
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Ma comunque non so fino a che punto ci riesce ad amare. In un certo punto del romanzo fa dire alla sua migliore amica che la sua è una specie di nevrosi e io credo che sia vero. E alla fine del romanzo quando lei torna arrabbiata dal funerale la nipote le dice va benissimo che tu sia arrabbiata basta che tu sappia con chi. Non è un finale curioso? Io credo che Janna-Doris ribadisca la propria difficoltà a capire e interpretare le emozioni, non solo l'amore. E lei sente questa difficoltà come un grosso limite per cui si autoimpone la terapia "vecchiette". E in parte funziona. Lei presenta se stessa come una donna frivola, superficiale, che passa da un uomo all'altro almeno in una certa fase della sua vita: eppure io credo che anche questo suo presentarsi al lettore impietoso e parziale sia un altro modo di punirsi perché sicuramente Janna non è l'oca che vuol far credere ma una donna molto, forse troppo intelligente. Io penso che in qualche modo abbia tagliato via le emozioni ma si senta in colpa di averlo fatto: quindi effettivamente è una donna nevrotica. Credo anche che la terapia che si è scelta possa funzionare anche se è più una punizione che una terapia.
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Mario Inisi
23 Aprile, 2015
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Allora lo eviteremo.
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Mario Inisi
23 Aprile, 2015
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Janna mi ricorda la scrittrice di Miele per l'approccio dall'alto alla malattia in un cammino una verso l'umanità e l'altra verso la santità, che forse non sono luoghi tanto distanti.
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siti
23 Aprile, 2015
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Ciao Mario, hai chiarito molto efficacemente il tuo pensiero. Grazie per il confronto, sempre interessante.
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Mario Inisi
23 Aprile, 2015
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grazie a te.
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