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Domani nella battaglia pensa a me
 
Domani nella battaglia pensa a me 2015-06-05 16:24:23 Elisabetta.N
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    05 Giugno, 2015
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Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori

Domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo.
Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale e lascia cadere la tua lancia rugginosa.
Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro il tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia.
Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
Riccardo III – Shakespeare

Mi è difficile dare un giudizio a questo libro perché, innanzi tutto, non mi è piaciuta la storia.
Lo so, parlare di “storia” è riduttivo, ciò non toglie che io l’abbia trovata un tantino morbosa e a tratti eccessiva.
È morbosa, sì, perché altrimenti non saprei come definire la scena iniziale dove Victor, il protagonista, rimane di fianco a una donna (Marta) evidentemente agonizzante senza chiamare un’ambulanza, un vicino o anche un passante, ma rimanendo a guardare la tv senza volume finché lei non muore tra le sue braccia. Morboso e contro ogni logica.
D’accordo, ci sono delle situazioni attenuanti all’interno della trama, come il fatto che Marta è sposata, ma credo che invece della morte sia preferibile qualsiasi altra cosa, no?
È morboso anche per gli attaccamenti che mostra Victor nei confronti degli oggetti che si porta con se e che non specifico per non svelare troppi dettagli.
Ma come ho detto, parlare di storia è troppo riduttivo. Questo è, infatti, un libro che parla dell’animo umano imperfetto, ingannatore e spesso egoista.
Verità tenute nascoste, domande non poste (ancora non ho capito come è morta Marta) e mille altre sfaccettature della complessa anima umana.
Interessante sicuramente, ma non è stato affatto piacevole leggere questo libro.

Non ho apprezzato nemmeno lo stile troppo ripetitivo in alcune riflessioni che, anche se servivano a ricordare le analogie che possono verificarsi tra due eventi, rallentavano in modo esasperante la lettura.
Inoltre, ammettiamolo, le continue citazioni del Riccardo III di Shakespeare potranno essere poetiche e bellissime, ma alla lunga annoiano!

Devo dire che ho tirato un respiro di sollievo quando sono arrivata alla fine ma, nonostante tutto, non mi sento in grado di stroncare completamente un libro come questo che sicuramente ha contenuti interessanti che potrebbero essere maggiormente apprezzati da altri lettori.
Lascio quindi a chi verrà dopo di me il compito di giudicare meglio questo libro.

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