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La famiglia Winshaw
 
La famiglia Winshaw 2015-07-08 18:50:16 sonia fascendini
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Luglio, 2015
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Il lato oscuro del potere

Di solito i libri che contengano attacchi politici mi annoiano e cerco di evitarli
Questo volume invece riesce ad essere caustico verso i danni portati in Inghilterra dall'estremizzazione della linea Tatcher, nonchè severo verso i comportamenti di politici ed economisti che hanno portato al consolidarsi del potere di Saddam Hussein, senza creare colpi di sonno. Anzi l'ho trovato ricco, interessante capace di fornire numerose aspettative e cosa più importante di non deluderle. Il segreto di Coe è stato quello di immaginarsi una famiglia che è stata capace di piazzare qualcuno dei suoi componenti in ognuna delle stanze del potere inglese. Queste persone, oltre a capacità sopra la media sono dotati anche di un'aviditò e di un cinismo agghiaccianti. Queste caratteristiche oltre alla loro tendenza a spalleggiarsi pur di aumentare il potere reciproco fa sì che la loro ascesa in politica, giornalismo, industria bellica ed alimentare sia inarrestabile. Le loro vicende inevitabilmente si intrecciano con le vicende pubbliche del periodo pre-invasione del Kuwait.
L'altro personaggio che attraversa tutto il romanzo è Michael Owen uno scrittore di belle speranze, ma scarsi risultati, chiamato in modo misterioso a scrivere una biografia non autorizzata della famiglia Winshaw.In realtà autorizzata lo è ma da una zia rinchiusa da decenni in un manicomio. E' attraverso le sue ricerche che conosceremo i membri della famiglia coi loro successi e le loro bassezze.
Quindi un libro che parla di politica e che ci racconta la saga di una famiglia. No, perchè ci parla anche delle vicende familiari ed affettiva di Michael, che poi scoprirà che la sua vita è stata influenzata non poco dai Winsham. Infine un'incursione nel giallo con una parte presa in prestito da Dieci piccoli indiani. Il finale però Coe non lo ha chiesto ad Aghata Christie, lo ha scritto da solo ed è stato capace di chiudere in modo inaspettato un grande libro.

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