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Ragazzi di zinco
 
Ragazzi di zinco 2015-10-12 19:17:30 annamariabalzano43
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
2.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    12 Ottobre, 2015
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Con il titolo “Ragazzi di zinco” Svetlana Aleksievich consegna all’opinione pubblica una raccolta di testimonianze sulla guerra sovietica in Afghanistan rilasciate da reduci, da madri, parenti e amici di giovani deceduti in quell’inferno. Una verità allucinante emerge dai racconti, verità che non lascia alcun dubbio sull’inganno di cui erano stati vittime in tanti , e che diventa una condanna inesorabile per ogni guerra. È la demistificazione dell’illusorietà di ideologie fasulle, basate sulla propaganda capziosa.
Sono i reduci stessi, a volte gravemente mutilati, che descrivono gli orrori che venivano commessi, in nome del socialismo e di una patria a cui tutto era dovuto. La realtà che si presenta ai loro occhi è del tutto diversa da ciò che era stato loro descritto. Morti e carneficine, corpi straziati, costituivano le esperienze quotidiane. I feriti desideravano solo morire come estrema fuga per la libertà.
Le testimonianze più laceranti sono quelle delle madri, alle quali vengono restituite salme chiuse in bare di zinco. E il sospetto che le bare non contengano i resti dei figli si fa insistentemente strada. Qualcuno afferma che invece dei corpi si rimpatriava droga e ogni genere di mercanzia commerciabile. Perché non venisse realizzato dall’opinione pubblica il numero dei caduti, le bare venivano disseminate in cimiteri diversi senza lapidi.
Un susseguirsi di immagini raccapriccianti crea in chi legge un giusto sentimento di indignazione e di ribellione verso la vessazione a cui alcuni popoli vengono sottoposti. Si fa più forte il rifiuto della guerra. Ci si chiede se sia ancora valido quel principio di autodeterminazione dei popoli, secondo il quale ogni stato è sovrano e ha il diritto di scegliere il proprio governo. In quei paesi dove regimi repressivi e sanguinari si macchiano delle più delittuose colpe, la democrazia dovrebbe essere una conquista autonoma e indipendente. Se imposta essa non è un bene di cui si possa essere consapevoli. Eppure la follia umana sembra essere ben lungi da queste considerazioni. E le guerre dilagano sul nostro pianeta.

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Commenti

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Bellissimo commento, AnnaMaria.
Quali orrori !
Certo la politica estera di tutti i Paesi va ripensata.
Si, Emilio! Hai detto una sacrosanta verità!
Non hai perso tempo, Anna Maria! Credo che l'autrice abbia dimostrato un impegno encomiabile e degno di un premio. Però, il suo non è un romanzo ma un'inchiesta se ho ben capito. Una specie di Gomorra ancora più terribile per il tema e la denuncia della crudeltà e della volontà d'inganno senza limite alcuno.
Esattamente, Mario! Il premio é meritatissimo per il coraggio con cui ha raccolto e denunciato documenti così scottanti. Non è un romanzo, hai ragione. Un libro che genera orrore e in qualche punto persino disgusto per le atrocità di cui è capace l'uomo.
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